Community: come crearla, gestirla e perché è importante

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Introduzione

Il bisogno di connessione tra persone è un bisogno autentico, tanto quanto respirare, mangiare o dormire. 

La community è un po’ questo, cioè assecondare quella necessità ancestrale di appartenere a qualcosa, di far parte di un gruppo con il quale condividere esperienze e attività, interessi o semplici opinioni su argomenti più o meno verticali. 

Quello della community è un tema che mi sta a cuore perché ho investito tanto, tempo e risorse, per costruire la mia, che in ogni occasione si rivela essere un pozzo senza fondo di scoperte, di contaminazioni e di supporto reciproco. 

Eppure durante le mie sessioni di domande e risposte nella mia Academy, in messaggi privati o sui miei canali social questa è una domanda che ricorre frequentemente: come si fa a creare una community?

Da questa domanda poi ne partono altre a catena: Come si gestisce una community? Perché una community è importante?

Voglio provare a rispondere, secondo la mia esperienza, con consigli ed esempi pratici. 

Significato e definizione di community

Partiamo dall’inizio, come ogni racconto che si rispetti: Cos’è una community? Qual è la definizione di community?

Per community si intende un insieme di persone unite da interessi comuni, persone che si riuniscono in uno spazio virtuale o reale per discutere insieme su diverse tematiche, scambiarsi opinioni e consigli, offrire reciproco supporto e informazioni. 

Una community è qualcosa che va oltre i numeri, ben oltre anche le metriche di vanità. Grande o piccola che sia, una community è fatta di persone reali, di seguaci, di fan, di appassionati, di utenti stabili che interagiscono attivamente con te o tra loro. 

Sono persone che si sono trovate, accomunate da un’idea, per fornirsi valore a vicenda.  

Perché è importante costruire una community

Se il semplice scambio di valore non fosse sufficiente, va detto che l’importanza di una community è insita in quel concetto che io promuovo da sempre: costruire relazioni.  

Se pensassimo di lavorare, tutti noi che ci occupiamo di marketing o imprenditoria, solo per il nostro ego, avremmo un grande problema di base. 

Il lavoro, soprattutto quello che si effettua con una certa lungimiranza, si basa sulle relazioni. 

Persone, non numeri. 

Relazioni, non contatti. 

Appurato questo, una community è importante per validare le tue idee, per essere coinvolta negli esperimenti della tua azienda, per fornirti feedback interessati e per lavorare realmente alla costruzione del tuo brand in termini di fiducia e fidelizzazione

Oserei dire che la community è un’occasione. L’occasione di entrare in contatto diretto con le persone che, in effetti, rappresentano l’utente o il e la cliente finale dei tuoi servizi e prodotti, esplorando i loro reali bisogni e le loro aspettative. 

Come creare una community

Se pensi che si possa creare una community dalla mattina alla sera, ti consiglio di non proseguire la lettura. Creare una community è un processo lungo, che richiede tempo, risorse, abnegazione. 

Ancora oggi, nonostante abbia dimostrazione quotidiana che i membri della mia community siano partecipativi e legati alle cose che propongo, sento un dovere costante di curare e nutrire il nostro rapporto.   

Ci vuole tempo! Ci vuole impegno! Ci vuole altruismo!  

Eppure si deve pur partire da qualcosa. A mio avviso sono pochi e semplici i passaggi per iniziare a dare vita alla tua community.

Individua la tua nicchia 

Sei sicuro o sicura di sapere a chi ti stai rivolgendo? Chi è il tuo target di riferimento? Come parlano le persone che gravitano intorno al tuo business? Uno dei principali errori che si compiono a monte è pensare di poter pescare nel mucchio, di rivolgersi a tutti. Non mi stancherò mai di dirlo: chi vuole arrivare a tutti non arriva a nessuno.    

Primo step, quindi, definire il tuo target di riferimento. Come farlo? Parti da una semplice osservazione e integrala a strumenti dedicati, come le interviste

Utilizzare i canali giusti

Come anticipato, una community ha bisogno di uno spazio fisico o virtuale per incontrarsi, spazio nel quale sentirsi a casa. 

Che si tratti di un gruppo Facebook, di uno telegram, di un circolo fisico o di una piattaforma dedicata non importa. Quello che conta è che sia un posto dove ognuno sia libero o libera di esprimersi e di confrontarsi, di parlare dell’argomento che li accomuna nel pieno rispetto delle regole. 

Una community va guidata, per cui impegnati a scegliere un canale che sia per te facile da gestire. Da quando la mia community è diventata grande ho deciso di dedicargli uno spazio studiato ad hoc, creato e profilato su quelle che sono le sue esigenze e ho iniziato ad utilizzare una piattaforma con cui ci stiamo trovando alla grande, Circle.   

Lavora alla tua brand identity

Potrebbe sembrare scontato, ma solo da una brand identity strutturata derivano attività solide. 

Se le persone non hanno punti di riferimento in cui rispecchiarsi, sarà difficile attirarle. 

Nel pratico? Chiediti quali sono i tuoi caratteri distintivi, i tuoi obiettivi e i tuoi valori aggiunti e trova un modo unico di comunicarli, facendo la differenza tra centinaia di competitors.

Ogni dettaglio è importante, dalla palette colori scelta, alla comunicazione visiva, al tono di voce e così via. 

Sii altruista

Come un mantra, da quando ho iniziato il mio lavoro, mi ripeto che non c’è nessuna attività che possa eguagliare il supporto e la condivisione. Non sottrarti, quindi, alle richieste di aiuto e fa della tua attività quotidiana qualcosa che possa davvero aiutare le persone, non solo per una manciata di like. 

Che si tratti di post di un blog, di ebook o di webinar gratuiti. Produci materiale che sia davvero utile ed esaustivo, senza tralasciare ovviamente la parte che ti permette di monetizzare.  

Parti da queste basi per raccogliere i primi consensi, per promuovere programmi di referral per trovare primi adepti e per fidelizzare una cerchia ridotta di membri con cui costruire rapporti che portino a nuovi contatti. 

Anche questa è una fase da attenzionare, che rientra in tutto e per tutto in quella che viene largamente conosciuta come lead generation e che merita un discorso a parte. Inoltre, in una prima fase non sottovalutare la pubblicità come mezzo su cui investire per farti conoscere. 

Come gestire una community

Se dare vita ad una community richiede tempo, gestirla e seguirla è un impegno quotidiano. 

La prima cosa che mi sento di dirti è punta tutto su un’organizzazione lineare. Condividi delle regole da rispettare e crea un sistema di moderazione, all’interno di una piattaforma che sia semplice da gestire. 

Questo è importante per far si che lo spazio sia piacevole da vivere.

Crea dei momenti che siano intimi, come ad esempio uno spazio dedicato a domande e risposte dove partecipi in prima persona. Queste sono le live che tengo nella mia Academy dalle quali sono io, in primis, a trarre maggiore profitto perché imparo tanto, tantissimo. 

Interagisci con la community, rispondendo alle mail, offrendo loro degli sconti speciali o delle offerte, ma anche lasciando che loro possano accedere a iniziative e presentazioni in anteprima. 

Se la gestione in prima persona della community, per te, è troppo impegnativa, delega. Esistono delle figure specializzate in questo, community manager, che possono egregiamente supportarti in questa attività. 

Ed infine, ma non per importanza, concepisci la community come un’organizzazione lineare e non piramidale. Tu sei il primo o la prima che trarrà beneficio dal circondarti da persone che hanno così tanto in comune con te, perché ognuno di loro sarà lo specchio delle tue attività, sarà una controprova reale per i tuoi esperimenti. Non ti resta che prenderti tutto il meglio. 

Conclusioni

Queste piccole e brevi chicche sono una base da cui partire, ma mi sento di dirti di osare e personalizzare tutto il percorso. Una community si crea con l’interesse, viene attratta da persone appassionate e che si mettono in gioco, che lo fanno con autenticità. 

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