Minimum Viable Product: cos’è e come funziona un MVP

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Introduzione

Un’azienda giovane, una startup nascente o dei liberi professionisti che avviano il proprio business si trovano a gestire una serie di attività iniziali che, senza una validazione opportuna, si possono rivelare un buco nell’acqua.

Investire tempo, denaro e risorse in un progetto che potrebbe non essere approvato dagli utenti finali non serve a nessuno. 

Piuttosto, puoi avvalerti di uno strumento utile a validare la tua idea di business: il MVP (Minimum Viable Product). 

Cos’è e come funziona? Vediamo anche alcuni esempi concreti.

Minimum Viable Product: significato

L’acronimo MVP indica l’espressione Minimum Viable Product, la cui traduzione letterale è “prodotto minimo funzionante”. 

Si tratta di un concetto utile e importante, che indica la versione snella, basilare, spesso anche solo ideale di un prodotto o di un servizio, grazie alla quale è possibile raccogliere feedback e informazioni validate, con il minimo sforzo in termini di investimento. 

Possiamo considerare il MVP uno dei pilastri dell’approccio Lean Startup, un ciclo che si sviluppa sul meccanismo di Costruzione, Misurazione, Apprendimento. 

lean startup ciclo

Si può dire che con Minimun Viable Product qualunque professionista dà vita ad una basilare versione funzionante di un’idea, che abbia abbastanza caratteristiche da essere sia capita che apprezzata dai clienti. 

Presentare questa idea in fase embrionale, ma sufficientemente esplicativa, serve a raccogliere una quantità importante di feedback. 

Questi consigli devono poi essere utilizzati per intervenire sul prodotto, per migliorarlo grazie ai correttivi reali. 

Un comune errore tra chi fa business è quello di credere che con il termine “minimum” ci si riferisca a un prodotto ai minimi termini, inconsistente e dalle caratteristiche pessime. 

In verità, la parola sulla quale soffermarsi è “Viable”, che sta indicare che il prodotto è, senza dubbio, ridotto ad una forma semplice, ma allo stesso deve essere utilizzabile o attuabile. 

Questo significa che investendo la minima quantità di denaro, di tempo e di risorse puoi ottenere un prodotto, o un servizio, con il quale presentarti al pubblico e chiedere loro cosa ne pensano. 

Caratteristiche di un MVP

È chiaro che il Minimum Viable Product è un’opportunità per ogni realtà aziendale e, senza limiti, MVP può essere applicato a progetti grandi, come l’avvio di una startup, così come a quelli più piccoli, come un podcast o un libro

Poiché il vantaggio più grande che puoi trarre nell’attuare questo esperimento è l’evitare di creare prodotti o servizi che il pubblico non vuole, credo sia importante soffermarsi su quanto questo strumento ti permetta di aprire gli occhi. 

Uno degli errori che fanno professionisti e aziende è quello di legarsi a tutti i costi a un progetto che sarebbe solo da lasciar perdere. 

E lasciar perdere, sia chiaro, non significa subire una disfatta. Significa, piuttosto, avere la furbizia, la saggezza e l’intuito di usare al meglio le informazioni acquisite e di investire tempo e denaro in altro. 

I vantaggi di un MVP sono chiari, ma quali sono le sue caratteristiche?

Il Minimum Viable Product:

  • Non è sempre un prodotto reale. Può essere, talvolta, anche solo un progetto ideale
  • Deve essere chiara la soluzione che offre al problema degli utenti
  • Deve essere collegato ad una metrica specifica, affinché si possa misurare la sua efficacia e procedere, quindi, con la sua validazione o meno. 

Solo se queste caratteristiche sono bene definite puoi procedere con una serie di step:

  • La raccolta dei dati, da effettuare in maniera rapida ed economica
  • Valutare, attraverso i dati raccolti, se il prodotto è validabile o no
  • Valutare la possibilità di apportare delle varianti al progetto iniziale, in base ai feedback ricevuti.

Seguendo questo schema puoi evitare dei grandi fallimenti e soprattutto trarre nuove opportunità, individuando i nuovi trend e le esperienze che davvero cercano gli utenti, in base alle reazioni al tuo MVP. 

Come si effettua un Minimum Viable Product

In base al prodotto o servizio di cui ti occupi, valuta la metrica giusta per misurare la validazione. Le metriche sono tante e dipendono dal tipo di idee che stai valutando. Se, ad esempio, il tuo obiettivo è intercettare quante persone potenzialmente comprerebbero il tuo prodotto, utilizza come metrica il numero di click sul pulsante “acquista” sulla pagina dedicata.

Una volta individuata la metrica o le metriche giuste, utilizza un modello di MVP che meglio risponde alle tue esigenze.  

Tipi di Minimum Viable Product

In uno scenario così dinamico, all’interno del quale abbiamo a disposizione strumenti e piattaforme digitali di ogni tipo, sono veramente tanti i tipi di Minimum Viable Product ai quali ispirarsi per la propria attività. Te ne mostro qualcuno. 

Video demo

Una versione video demo di un prodotto è la versione più semplice, leggera e snella di creare un MVP. Un video esplicativo ben fatto deve spiegare quali sono le reali funzionalità del tuo prodotto e servizio, mostrare agli utenti e suscitare nel pubblico una reazione reale, come se il prodotto fosse già operativo. 

Si tratta di un metodo molto economico per fare delle validazioni. L’emblema di questo primo esempio è il caso Dropbox. L’azienda come la conosciamo oggi ha cominciato tutto da un MVP, con un video che ha raccolto migliaia di visualizzazioni, con conseguenti 70.000 iscritti alla versione beta. 

Smoke test

Lo Smoke test è uno dei MPV più utilizzati. Si tratta di un metodo che consiste nel focalizzare l’attenzione dell’utente sulla proposta di valore, comunicata attraverso una landing page non reale, utile a raccogliere una serie di dati per verificare l’interesse, ma anche per testare diverse varianti di uno stesso prodotto.

Se vuoi approfondire, ho parlato di come realizzare uno Smoke test nel dettaglio.

Crowdfunding

Soprattutto negli ultimi tempi si sta diffondendo tra i MPV il metodo del Crowdfunding. Grazie a questo tipo di raccolte, la validazione della tua idea avviene tramite i fondi che il tuo pubblico decide di investire, ancor prima che l’idea sia realizzata. oltre ad avere un consenso e una validazione, con questo metodo puoi attingere a dei fondi ottenuti dai preordini, utili per concretizzare il lavoro operativo. 

Viene da sé che una volta creato il MVP è importante generare nei suoi confronti un certo traffico, utilizzando i contenuti, i social, le condivisioni, il traffico a pagamento tutto ciò che reputi necessario per esporre la tua idea. 

Solo da un numero nutrito di interazioni, puoi trarre delle conclusioni. Non avere paura del risultato perché nel caso in cui il conversion rate sia basso, ti basterà rimediare e intervenire sulle falle del tuo prodotto, in caso contrario puoi considerare il tuo prodotto validato.  

Conclusioni

Se c’è un oracolo per predire il futuro del tuo business, allora senza dubbio si chiama Minimun Viable Product. Minimo investimento e impegno ridotto, per avere in cambio dati, informazioni e la sentenza definitiva sulla tua idea. 

Se esiste un metodo per facilitare e rendere fluida e rapida un’attività allora è il caso di usarlo. 

In questo video mostro come l’ho utilizzato per il mio primo libro.

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