Brand flop: 6 fallimenti imprenditoriali passati alla storia

fallimenti imprenditoriali

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Introduzione

Il fallimento non è mai fatale e, soprattutto nel marketing, ci offre una panoramica ampia sulle criticità e sui punti di forza della nostra azienda. 

Quando una figura professionale, una realtà aziendale o una startup vivono un fallimento hanno solo da imparare, e questo lo dico di continuo. 

Il fallimento è miglioramento, opportunità e occasione

Fallire, vivere un grande flop strategico nel marketing, non capita solo ai piccoli. Ho raccolto alcuni esempi sui fallimenti imprenditoriali più celebri e qualche consiglio su come evitarli.

Google glass, un flop dietro l’altro 

Il fallimento e il successo sono due lati di una stessa medaglia. Google docet. Già, perché se da un lato l’azienda ha collezionato, e continua a farlo, idee stupefacenti una dietro l’altro, tanto valide da ottenere il consenso mondiale dei fruitori, dall’altro ogni tanto ha partorito qualche idea significativa concettualmente, ma che si è rivelata un grande flop. 

Questi avanzati e tecnologici occhiali furono lanciati nel 2013 e resi disponibili a tutti. I primi problemi? Mancava una reale esigenza di utilizzo da parte del pubblico e il costo era davvero proibitivo, pari a 1500 $. 

Qualche anno dopo Google ci ha riprovato, proponendo gli occhiali ad un target professionale industriale. Anche in questo caso i problemi sono stati non pochi, dalla durata della batteria, fino alla gestione della privacy. 

Forse era prematuro lanciare un prodotto tecnologico indossabile. 

Il flop della Disney

Disney è sinonimo di infanzia, la base dei ricordi da bambini di tutti noi, significa rievocare i nostri personaggi preferiti. Ed è così da diverse generazioni. 

Forse non tutti sanno che nel 2011 la Disney ha investito un budget stellare di 150 milioni di $ per la realizzazione di un film d’animazione intitolato “Mars needs Moms”. Il film è stato realizzato utilizzando una tecnologia nuovissima ideata per acquisire i movimenti. Tuttavia, il risultato è una serie di fotogrammi inquietanti e artefatti, un film privo di cuore, fuori dallo stile Disney. 

Da li Disney ha imparato la grande lezione di testare le nuove tecnologie d’avanguardia solo su piccoli cortometraggi. 

La terribile Pepsi trasparente

Nel 1992 la Pepsi è stata protagonista di un bizzarro e clamoroso flop, un fallimento che oggi fa sorridere ma che all’azienda è costato due anni di visibilità e tanti investimenti. Il prodotto lanciato aveva il nome di Crystal Pepsi, e altro non era che una bevanda dal gusto e dai valori nutrizionali standard, uguali alla classica Pepsi, ma era trasparente come l’acqua. Questa iniziativa era stata promossa per trasmettere al pubblico il senso di salute e purezza legato ad una bibita gasata. 

Il prodotto è stato bocciato dal pubblico e dopo due anni è stata interrotta la produzione e dimenticato l’episodio. 

Lo scheletro nell’armadio di Netflix

Conosciamo il grande successo e il valore di Netflix oggi. Prima che diventasse l’azienda che è oggi, Netflix era un’azienda che si occupava di noleggio di DVD tramite posta. 

Quando fu lanciato il servizio di streaming come lo conosciamo oggi, il CEO dell’azienda, Reed Hasting, annunciò che l’azienda di noleggio rimaneva attiva con il nome di Qwikster.

I clienti potevano accedere al servizio di streaming e di noleggio ad un prezzo altissimo, per cui dopo appena un mese dall’annuncio, l’azienda di noleggio DVD fu smantellata, per fare spazio solo a Netflix. 

In questo caso il fallimento è stato quasi indolore e ha lasciato spazio ad un successo. 

I fallimenti Colgate in cucina

Quando sentiamo il nome Colgate pensiamo al dentifricio. Eppure negli anni 80 l’azienda Colgate si è cimentata in un terribile esperimento, che ancora oggi non ha una valida spiegazione, di lanciare una serie di prodotti alimentari surgelati. Lasagne, piatti pronti e verdure a marchio Colgate. Le vendite sono state disastrose perché il pubblico associava, forse per qualche bias, il nome Colgate ad una pasta dentifricia, per cui i prodotti alimentari non erano considerati appetibili. 

Coca-Cola: attenzione alle novità

E se parliamo di aziende storiche, non posso non citare Coca-Cola. Anche il colosso delle bibite gassate, infatti, ha avuto il suo fallimento imprenditoriale. Durante una fase di crisi, durante la quale la sua diretta competitor Pepsi primeggiava sul mercato, Coca-Cola ha deciso di introdurre una Cola con nuova ricetta. Il pubblico ha bocciato subito l’idea, reclamando la formula di sempre. Così, dopo appena pochi mesi, la Coca-Cola è stata immessa sul mercato con la dicitura Coca-Cola Classic. 

Questo è l’esempio che se il prodotto funziona sono altri i dettagli da cambiare, come la comunicazione, le strategie di vendita etc. 

Errori e fallimenti comuni sul lavoro: come evitarli

Le cause di un fallimento imprenditoriale sono tante e tutte diverse diverse l’una dall’altra. 

Tuttavia, credo che ci siano delle buone prassi che ti consentono di limitare il danno, o di vivere il fallimento come un test, che non ti risucchi risorse ed energia. 

Per limitare o scoprire in tempo un fallimento puoi:

  • Lavorare su un MVP, come uno Smoke test. In questo modo vai a testare il tuo servizio o prodotto senza grossi investimenti
  • Fare interviste e somministrare Survey al pubblico in target. Questo ti consente di estrapolare punti di forza e debolezza della tua idea, lavorando per perfezionarla
  • Fare piccoli test ed esperimenti coinvolgendo una piccola cerchia di clienti o colleghi. In questo modo puoi sperimentare e concederti il tempo di perfezionare la tua idea nella sua versione beta. 

Conclusioni

Detto ciò, si sbaglia. E si sbaglia perché il fallimento nel marketing è una costante, un concetto che sebbene venga vissuto come negativo, invece può nascondere delle ricche opportunità. 

Qualche tempo fa è stata ospite nella mia Academy e un evento live Francesca Corrado, che ci ha presentato la sua Scuola di fallimento. Un esempio di come si possa imparare dagli errori tanto da considerarli un focus fondamentale. 

E voglio concludere con una delle frasi che ho raccolto sul fallimento:

“Non aver paura di sbagliare. Non sprecare energie cercando di coprire i tuoi errori. Impara dai tuoi fallimenti e procedi per la prossima sfida. È ok commettere errori, se non stai sbagliando, non stai crescendo.” (H. Stanley Judd)

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