Piano editoriale: cos’è, a cosa serve, come si fa

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Riepilogo sul piano editoriale

  • Il piano editoriale è uno strumento strategico
  • Serve a organizzare i contenuti
  • Si tratta di un passaggio fondamentale per il content marketing
  • Viene stabilito a monte, ma può essere modificato in itinere
  • Piano editoriale e calendario editoriale non sono la stessa cosa

Introduzione

Se ti occupi di marketing hai imparato a tue spese, esperienza dopo esperienza, che nessuna strategia si basa sul caso. Una strategia, invece, soprattutto se parliamo di contenuti, è vincente solo se strutturata, pensata e programmata. 

Il content marketing, la condivisione di contenuti in generale, intercetta in uno strumento puntuale lo schema da seguire per adottare una strategia che funzioni: il piano editoriale. 

Questo è un argomento che trovo utile in maniera trasversale. Approfondiamo. 

Cos’è un piano editoriale: definizione e significato

Partiamo dal presupposto che se ti occupi di contenuti, di content marketing, se hai un blog, se lavori attivamente sui social, allora hai necessità di un piano editoriale. 

La definizione semplice di un piano editoriale credo si possa racchiudere in 3 parole: tabella di marcia

Un piano editoriale è una parte corposa e importante della tua strategia di content marketing, che ti fornisce un’ampia prospettiva sulla programmazione dei contenuti

Si tratta di una guida per il marketer o i team alla realizzazione di contenuti, intercettati tramite una ricerca approfondita, uno studio del mercato, del target di riferimento, del tone of voice e così via. 

In inglese il piano editoriale è conosciuto come editorial plan o content plan, e ti dico che se ti occupi di marketing digitale e ancora non hai pensato a realizzare il tuo piano editoriale allora è arrivato il momento di occuparsene.

Se la tua strategia di contenuti non è guidata da questo piano, allora vuol dire che stai brancolando nel buio, che vai a caso nella speranza di intercettare dei risultati. 

Differenza tra piano editoriale e calendario editoriale

Uno strumento importante che ti guida nella corretta stesura e condivisione dei tuoi contenuti. Tuttavia, qualche volta sento ancora confondere due schemi molto diversi tra loro: il piano editoriale e il calendario editoriale

No, non sono la stessa cosa.

Il primo, come appena visto, è lo schema strutturato da seguire per la creazione dei contenuti, e si basa su ricerca, studio e analisi di vari parametri. 

Il secondo, invece, non è altro che il timing di pubblicazione. In sostanza, mentre il piano editoriale ti guida su cosa pubblicare, il calendario editoriale ti guida su quando farlo. Anche il calendario ha una notevole importanza, poiché ti aiuta a gestire il lavoro, a rispettare le scadenze, a scandire il ritmo e a pubblicare i contenuti con costanza. 

Il calendario editoriale è solo una delle tante componenti di un piano editoriale.

In genere un calendario editoriale può avere durata mensile, semestrale o annuale e al suo interno vengono programmati i contenuti stabiliti nel piano editoriale.

Come si crea un piano editoriale

Che il piano editoriale sia uno strumento importante non c’è dubbio. Ma come si fa a creare un buon piano editoriale, coerente e strategico?

Andiamo per fasi. 

Definire gli obiettivi e budget

La condivisione di contenuti, che si tratti di post sul tuo blog, oppure di una newsletter, o anche di un podcast, è mirata al raggiungimento di un obiettivo. 

Prima di lavorare al piano editoriale, quindi, è necessario individuare l’obiettivo del tuo business e valutare se si tratta di un obiettivo misurabile

Il tuo obiettivo è aumentare il valore percepito del tuo brand? Oppure vuoi fare content curation con l’obiettivo di fidelizzare più utenti? 

Nel primo caso dovrai ragionare ad un piano editoriale i cui contenuti siano mirati a condividere il tuo valore, attraverso delle storie ad esempio. Nel secondo caso, il tuo piano editoriale deve avere un taglio informazionale. 

Il piano editoriale potrà svilupparsi seguendo in maniera coerente l’obiettivo preposto. 

Allo stesso modo, in questa prima fase è di vitale importanza preventivare il budget da destinare alla pubblicità. 

Individuare gli argomenti

Definire un buon piano editoriale significa capire quali sono le richieste e gli interessi degli utenti, e offrire loro una risposta con i tuoi contenuti. Un piano editoriale tiene conto di quelle che sono le vere esigenze del pubblico. In che modo? Con l’analisi dei dati. 

Per effettuare questa analisi esistono numerosi strumenti a supporto. Alcuni strumenti sono orientati a guidarti nella definizione di intenti, di trend, di parole chiave e volumi relativi, affinché i contenuti possano scalare i motori di ricerca. Altri, invece, sono orientati a suggerirti degli spunti qualitativi, come quali sono le domande precise che pongono gli utenti.  

Per strutturare un buon piano editoriale, quindi, gli argomenti da trattare emergono da una combinazione di diversi fattori. Qui puoi trovare una guida dettagliata per trovare i contenuti

In ogni caso, quando lavori ai contenuti del tuo piano editoriale assicurati di attingere da fonti affidabili, di trovare i canali giusti e di intercettare gli argomenti che siano affini al tuo ambito professionale. 

Infine, tenta di trovare un buon equilibrio tra qualità e quantità di contenuti. Da un lato dovrai ambire a proporre un piano editoriale comprensivo di contenuti che siano di valore, dall’altro dovrai essere costante nel pubblicarli. 

Lavora in modo fluido

Il piano editoriale è per definizione fluido. Per questo motivo online puoi trovare decine e decine di template di piano editoriale che molti siti mettono a disposizione.

Tuttavia, credo che sia importante, una volta effettuato lo studio degli obiettivi, degli argomenti e del timing giusto, mantenere una certa fluidità ed elasticità mentale. Con questo intendo che un piano editoriale può subire modifiche, arricchirsi di contenuti da proporre all’ultimo minuto. Perché un piano editoriale deve essere fluido? Per essere sul pezzo

Può succedere che si manifesti una notizia inaspettata, un nuovo trend, un nuovo topic che riguarda il tuo business. Avere già un piano editoriale strutturato non ti legittima a mantenerlo fuori, ma è importante avere la prontezza di inserire nuovi contenuti.

Conclusioni 

Questo argomento è tanto importante quanto vasto, e questa panoramica è solo la rampa di lancio introduttiva sul tema. Un tema che ho approfondito in un corso, “Come fare un piano editoriale”. Si tratta di un corso completo, destinato a liberi professionisti, aziende e freelance, che affronta il tema dalla A alla Z. 

Oggi creare un piano editoriale che funzioni è forse uno degli aspetti più importanti di una strategia di marketing. Ti consente di arrivare al pubblico, di intercettare i clienti, di offrire contenuti validi e sempre freschi. Inoltre, realizzare un buon piano editoriale scandisce un buon ritmo lavorativo, che va in maniera fluida e costante verso il raggiungimento di un obiettivo.

Credo, infine, che ci sia un aspetto che va considerato quando si parla di piano editoriale, ed è l’esperienza, quel bagaglio che si conquista sperimentando e sporcandosi le mani. Solo esplorando le fonti, studiando nuovi scenari, analizzando altri contenuti la mente si apre a nuove intuizioni per gestire al meglio i dati a disposizione

Risorse aggiuntive

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