Riepilogo sul growth marketing
- Il growth marketing è un processo di sperimentazione rapida.
- È un sinonimo del growth hacking, significano la stessa cosa.
- Il growth marketing lavora contemporaneamente sul prodotto e sul marketing.
- È un approccio fortemente orientato ai dati.
Introduzione al Growth Marketing
Non ti spaventare, Growth Marketing non è l’ennesima parola in inglese inutile o l’ennesimo trend passeggero del digitale in arrivo dagli Stati Uniti.
È semplicemente un sinonimo di Growth Hacking, un altro modo di indicare la stessa disciplina, lo stesso approccio e lo stesso processo.
Perché qualcuno utilizza Growth Marketing al posto di Growth Hacking? La risposta è molto semplice in realtà: in molti contesti la parola hacking spaventa l’interlocutore e diventa molto difficile far capire di cosa si sta parlando. Lo dico perché ci sono passato in prima persona.
Nell’accezione originale la parola hacker ha una connotazione positiva che riguarda il pensare fuori dagli schemi, il voler smontare la scatola, il voler capire come funzionano le cose per migliorarle. Da lì Growth Hacking, approccio non convenzionale alla crescita.
La verità è che per molte persone la parola hacker fa tornare alla memoria strani servizi televisivi dove ragazzini incappucciati rubano le carte di credito in una stanza buia illuminati solo dalla luce del display del computer.
Ecco, per evitare tutto ciò e per abbattere, quindi, una notevole barriera che si può creare con l’interlocutore, in molti contesti si inizia a definire il Growth Hacking come Growth Marketing e, di conseguenza, la figura del Growth Hacker come Growth Marketer.
Negli Stati Uniti quasi nessuno più utilizza l’espressione Growth Hacking e anche in Italia si inizia a diffondere pian pianino la versione con “marketing”, molto più soft e molto più comprensibile.
Cos’è il Growth Marketing
Cosa vuol dire quindi Growth Marketing? Beh, facile… andiamo a pescare la definizione di Growth Hacking.
Il Growth Hacking/Growth Marketing è un processo di rapida sperimentazione sul prodotto e sui canali di marketing per individuare i modi più efficaci per far crescere un business.
La traduzione di Growth Marketing ci indica una strategia volta alla crescita. Proprio per questo suo significato il Growth Marketing spesso viene associato alla fase di startup, ma, in realtà, è utile durante tutto il ciclo di vita dell’azienda, per rinnovarsi e stare al passo con i cambiamenti del mercato.
Ho approfondito a lungo il tema nel post Tutto quello che devi sapere sul Growth Hacking.
Come funziona il Growth Marketing
Sperimentare è la chiave del Growth Marketing, ma c’è un altro punto fondamentale da ricordare: individuare le giuste KPI (Key Performance Indicator) per misurare i risultati.
Come illustrato nello schema precedente, questa disciplina è l’intersezione di Marketing, Sviluppo prodotto e Analisi dei dati. Si fanno lavorare queste tre aree in parallelo per cercare di far crescere un business in maniera veloce e sostenibile.
In molti ambiti, purtroppo, il Growth Marketing viene ancora associato a una serie di trucchetti e tattiche che si possono applicare sul proprio business per ottenere risultati entusiasmanti. Niente di più falso, ovviamente.
Dall’altro lato, spesso si tende a confondere il Growth Hacking con attività come il performance marketing o la conversion rate optimization e, ancora una volta, questo parallelismo è sbagliato se non addirittura fuorviante.
Il Growth Hacking è un processo con delle fasi ben definite, basato sul concetto di sperimentazione continua, che coinvolge il marketing in tutti i suoi aspetti, ma soprattutto il prodotto. Anzi, nella fase iniziale di vita di un’azienda, si lavora quasi esclusivamente su esperimenti di prodotto.
Comprendere e padroneggiare il processo è talmente importante che nel mio libro “Growth Hacker, mindset e strumenti per far crescere il tuo business” vi ho dedicato un capitolo intero” per affrontare in dettaglio ognuna delle sue fasi.
Si tratta fondamentalmente di quattro step che vengono eseguiti in un ciclo di ottimizzazione continua:
- Analisi: si raccolgono dati (quantitativi e qualitativi) per trovare esperimenti da fare
- Ideazione: si fa brainstorming per generare potenziali esperimenti
- Prioritizzazione: si prioritizzano gli esperimenti prima di eseguirli
- Esecuzione: infine si inizia ad eseguire gli esperimenti
Ovviamente, essendo un ciclo dopo l’esecuzione si ripassa all’analisi andando ad analizzare i dati ottenuti dall’esperimento appena concluso. Questi dati saranno fondamentali nell’iterazione successiva, dove utilizzeremo le informazioni appena ottenute per fare un esperimento “migliore”.
Attenzione, l’aspetto della multidisciplinarità non deve trarre in inganno. Non significa, infatti, che il Growth Hacker sia un tuttofare. Anzi, il suo punto di forza è proprio il focus ossessivo su una metrica, anche se perseguito con un approccio olistico. In altre parole l’obiettivo è così chiaro e cruciale, che non è importante il modo con cui lo si raggiunge, basta che funzioni.
Conclusione
Se vuoi approfondire il tema del Growth Marketing ti basta sbirciare tutte le risorse di questo blog relative al Growth Hacking. Te ne segnalo alcune tra le più interessanti:
