LinkedIn: come usarlo per trovare lavoro e clienti

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Introduzione

LinkedIn. Una piazza di incontri professionali. 

Ormai sono diversi anni che utilizzo LinkedIn in maniera strutturata, considerandolo uno dei social più potenti per ampliare la propria rete professionale. 

Uno strumento che, come tutte le cose, crea due schieramenti. Da un lato chi, come me, trova LinkedIn tanto utile quanto efficace. Dall’altro chi, invece, non ne ha estratto tutte le potenzialità, trattando il social come un curriculum, senza occuparsene come si deve.

In passato mi sono soffermato spesso a riflettere sul tema. 

Ho parlato di come rendere un profilo LinkedIn efficace, bilanciando sapientemente la cura del profilo stesso, le connessioni tra le persone e i contenuti. 

Nel digitale, tuttavia, le cose si evolvono e cambiano spesso, e anche la percezione nei confronti di LinkedIn, soprattutto nell’ultimo biennio, è cambiata. 

Come si utilizza, oggi, LinkedIn per trovare lavoro o clienti? Vediamo insieme qualche dettaglio in più. 

LinkedIn e la sua storia evolutiva

Nato con lo scopo di connettere i professionisti tra loro, dal 2003 ad oggi LinkedIn ha fatto moltissima strada, arrivando a raccogliere oltre 800 milioni di utenti sparsi in oltre 200 paesi diversi. 

Le statistiche di LinkedIn vedono coinvolte anche le aziende e i recruiter. Di questa nicchia, infatti, quasi il 90% utilizza LinkedIn per assumere nuove risorse. 

Questi dati sono in grande ascesa a partire dal 2020, in quanto la pandemia ha cambiato il paradigma della nostra vita, sdoganando e legittimando il lavoro da remoto. 

Insomma, se sei in cerca di lavoro o se stai cercando nuove collaboratrici e collaboratori, pare che LinkedIn sia il posto giusto. 

Ecco come sono cambiate le dinamiche e come trovare clienti e lavoro su LinkedIn. 

Cura il profilo

Non voglio dare nulla per scontato, per cui prima di entrare nel dettaglio credo sia doveroso partire dalla costruzione di un profilo che sia eloquente. 

Scegli una foto professionale che ti rappresenti, un titolo chiaro e che faccia la differenza, così come una breve panoramica che racconti, in poche parole, parte della tua storia. 

Oltre a questo, che è il primo inequivocabile biglietto da visita, puoi sfruttare la sezione “In primo piano” per dare evidenza a progetti, articoli o parte del tuo lavoro che pensi possano essere una bella spinta. 

E come ho detto anche in altre occasioni, includi all’interno del tuo profilo le esperienze che vanno oltre il lavoro, presentano una parte intima che va oltre quella professionale, mostrando un lato di te sociale, che si tratti di un corso, di volontariato o di altro. 

E per rendere un profilo davvero performante, oltre a curare ognuno degli aspetti dedicati alla formazione, alle certificazioni e così via, è fondamentale chiedere le referenze ai tuoi colleghi, ex colleghi e persone che hanno lavorato con te, anche se in maniera non diretta. 

Dare visibilità alle referenze significa mostrare una parte di come ci vedono professionalmente gli altri, che va oltre quello che raccontiamo noi di noi stessi. Significa acquisire fiducia, incuriosire le aziende sulle nostre soft skill. Altrettanto importante, soprattutto per dare il via ad un circolo virtuoso, è scrivere a tua volta delle referenze. 

Utilizza LinkedIn attivamente

Utilizzi LinkedIn in maniera passiva? Se ti riconosci in quella figura tipica di chi non interagisce mai in nessuna discussione, che non condivide mai una notizia interessante o una riflessione allora è difficile che il tuo profilo possa essere notato. 

Con questo è importante chiarire che non dovremmo iniziare con il condividere qualunque cosa pur di avere qualcosa da dire. No! 

Tuttavia, siamo bombardati di notizie che riguardano il nostro ambito professionale ogni giorno, e succede spesso di captare delle informazioni che possano essere motivo di confronto, per offrire delle floride opinioni e scambi di pensiero. Questo scambio si può trasformare in relazioni, nella costruzione di quella rete utile alle persone per intraprendere bellissime collaborazioni.

L’importante è che quello che dici sia coerente con la tua professione.  

Prendi l’iniziativa

Quante cose abbiamo visto ribaltare nel decennio più veloce della storia? Uno degli aspetti di cui amo maggiormente il cambiamento da qualche tempo a questa parte è, senza dubbio, la condapevolezza dei professionisti e delle professioniste nei confronti delle proprie capacità

E aggiungerei anche un altro tipo di consapevolezza, quelle nei confronti del valore del proprio tempo.

Sembra che stia finendo quel momento in cui la forza lavoro veniva subordinata dal potere decisionale delle aziende. 

Ad oggi è uno scambio quasi alla pari, uno scambio favorito dal prepotente e fortunato diffondersi del lavoro freelance.  

Per questo motivo, che tu sia un freelance in cerca di nuovi clienti, oppure alla ricerca di un’occupazione a tempo pieno presso un’azienda, fai il primo passo. 

Contatta i recruiter, mettiti in contatto con loro perchè c’è una frase che penso racchiuda molto bene questo concetto: 

“Se non chiedi, la risposta sarà sempre no”. 

Un consiglio? Non partire in quarta, né tantomeno con una raffica di messaggi. Informati se quella determinata azienda ha aperto delle nuove posizioni, candidati e poi presentati ai o alle recruiter. 

Per accedere alle nuove posizioni disponibili, sappi che ormai la sezione di LinkedIn Offerte di lavoro funziona molto bene, perché lo scambio tra chi cerca e chi offre è molto equilibrato, dinamico ed eterogeneo. 

Conclusioni

Costanza, perseveranza, dedizione. Per fare in modo che qualcosa funzioni, soprattutto nel mondo del digitale, non possiamo aspettarci il tutto e subito

Anche un approccio su LinkedIn è sperimentazione, oltre ad essere un vero e proprio investimento di tempo su di se

Cercare clienti o lavoro tramite LinkedIn può richiedere un tempo che spazia dal medio al lungo termine, quindi non demordere alle prime sconfitte e continua a lavorarci su. 

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