Come introdurre l’intelligenza artificiale (generativa) in azienda

intelligenza artificiale generativa

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L’intelligenza artificiale generativa è ormai ovunque.

Dall’annuncio di ChatGPT in poi abbiamo ormai nuovi rilasci e aggiornamenti praticamente ogni settimana.

Strumenti che generano immagini, testo, video, audio, codice e chi più ne ha più ne metta.

Alcuni di questi erano in circolazione già da prima, ma è proprio dall’arrivo sul mercato del chatbot di OpenAI che c’è stato il boom. Anche per il pubblico generalista e i media tradizionali.

Negli ultimi tempi mi sto concentrando molto anche io, con i miei contenuti video, su questo argomento mostrando anteprime (anche a livello mondiale), tutorial, confronti tra strumenti e anche un corso gratuito completo per ChatGPT.

E così, inevitabilmente, mi stanno contattando le prime aziende che vogliono saperne di più e vogliono integrare alcuni di questi strumenti di AI nella loro quotidianità e nei loro processi.

Ho provato a organizzare i consigli che sto dando alle aziende in un mini framework in 6 passi che condivido volentieri anche qui sul blog, sperando che possa esserti utile.

Passo 1: niente panico

Eh sì, si comincia proprio da questo: niente panico.

Il primo step che consiglio in questi casi è quello di essere quanto più razionali e distaccati possibili.

Se è vero che da un lato abbiamo gli entusiasti che ormai vogliono usare l’AI per qualsiasi cosa (anche quando ha poco senso), dall’altro lato c’è chi si fa prendere dal panico.

Ho già parlato abbondantemente della questione “l’intelligenza artificiale ci ruba il lavoro” e quindi ti lascio un mio video per approfondire:

La prima cosa da fare è evitare di farsi prendere dal panico. Di reagire in modo emotivo all’arrivo di questi strumenti sul mercato facendo mosse azzardate e drastiche.

La chiave, come ho ripetuto in più occasioni è osservare, studiare e sperimentare.

Cerca di capire in che modo un tool di intelligenza artificiale può aiutarti a fare meglio il tuo lavoro: ridurre costi, accorciare tempi, servire meglio i clienti, realizzare prodotti migliori, e così via.

Passo 2: gestisci le aspettative

Diciamo che hai superato la prima fase (non facile, eh) cosa succede dopo?

Hai convinto il tuo capo o cliente (o te stesso) che l’AI può essere una cosa positiva e che forse vale la pena iniziare a utilizzarla.

Il prossimo step è quello di gestire le aspettative.

L’intelligenza artificiale non fa miracoli. Almeno per ora.

Non fare false promesse. Che si tratti di un capo, un manager, un cliente o un team poco importa. Non promettere cose che non possono essere realizzate.

Non è vero che ChatGPT scriverà i contenuti al posto del tuo team di content. È vero che potrà aiutarli.

Quindi comunica bene. Altrimenti rischi di fare più danni che altro.

La cazzata è dietro l’angolo: entusiasta dell’AI dici a tutti i tuoi clienti che da domani potranno fare tutto con ChatGPT e che con 20 dollari al mese gli cambi la vita e poi dopo i primi utilizzi scoprono che non è proprio così.

Rischi di perdere una grande occasione per innovare, semplicemente perché hai esagerato nelle promesse. E questo vale anche nelle promesse che fai a te, sia chiaro.

Passo 3: individua le giuste attività

A questo punto puoi iniziare ad analizzare i tuoi processi interni per capire dove e come introdurre uno dei tanti strumenti di AI generativa.

Questa fase può durare un bel po’, ma è la più importante.

Prendi carta e penna e traccia ciò che succede ogni giorno: tool usati, task effettuati, tempi morti, trasferimenti di dati, attese e così via.

Solo se conosci puoi migliorare.

Il mio consiglio è di iniziare individuando i task ripetitivi e le attività a poco valore.

Non significa che l’intelligenza artificiale generativa può aiutarti solo in questi due casi, ma di certo sono quelli suoi quali è più facile intervenire.

I task ripetitivi sono perfetti per essere fatti (completamente o parzialmente) da un tool di AI. E allo stesso modo tutto ciò che non è a valore può essere demandato a uno di questi strumenti.


Questo significa recuperare tempo prezioso (per te e il tuo team) che puoi utilizzare per attività ad alto valore. Per concentrarti li dove serve creatività e strategia.

Passo 4: studia le alternative

Come ho detto nell’introduzione, ormai abbiamo una valanga di strumenti a disposizione.

E sembrano spuntarne di nuovi come funghi ogni settimana.

Non è detto che quelli più famosi siano adatti al tuo caso. Quindi studia quello che c’è sul mercato per capire di cosa hai bisogno.

Alcune domande che ti possono essere utili sono:

  • Che contenuto genera questo tool?
  • È utilizzabile anche a scopo commerciale?
  • Che modello di princing utilizzano? Lo pago ogni mese, una sola volta, a contenuti generati?
  • È disponibile nella mia lingua?
  • Dietro c’è un’azienda solida?
  • In che modo trattano i dati che io inserisco all’interno?
  • Quali competenze servono per usarlo?

Ovviamente questo è solo uno spunto su cui ragionare. Molte altre domande vanno fatte che dipendono dal mercato in cui operi, dal tipo di azienda, dai tuoi obiettivi e tanto altro. Ma partire da questi quesiti può aiutarti a fare una scelta più ragionata.

Passo 5: sperimenta

Non potevo non inserire un paragrafo dedicato alla sperimentazione.

Se mi segui da un po’ qui sopra sai che questo è uno dei miei princìpi, il fulcro della mia filosofia, sia lavorativa che divulgativa.

E ovviamente anche nel caso dell’AI la chiave è sempre quella: sporcarsi le mani.

Testare. Testare. Testare.

Hai individuato i task. Hai scelto gli strumenti. Ora devi iniziare a fare prove e raccogliere dati.

Stai ottenendo i vantaggi che ti aspettavi? Stai effettivamente risparmiando soldi e tempo? L’utilizzo di questi strumenti ha creato problemi nel team?

Sperimentare per me significa fare un lavoro di fino nel quale torniamo indietro e modifichiamo leggermente la nostra decisione. E facciamo questo di continuo, in un ciclo senza fine.

Al 99% ti capiterà di usare uno strumento che non ti piace, che è troppo difficile, che costa troppo e così via. Non scoraggiarti. Non significa che l’AI non fa al caso tuo o che “non funziona come promesso”, significa solo che devi trovare lo strumento giusto per te e le tue esigenze.

Passo 6: confrontati con gli altri

Il framework poteva, in teoria, concludersi al passo 5 con la sperimentazione.

Però, secondo me, c’è un altro piccolo passettino che può esserti d’aiuto. Ed è il confronto.

È vero, la sperimentazione ci aiuta a crescere e migliorare. Ma il confronto ancora di più.

E questo vale soprattutto in ambiti estremamente nuovi come lo è l’intelligenza artificiale generativa.

Siamo tutti dilettanti su questo argomento, stiamo tutti muovendo oggi i primi passi.

Quindi confrontati con altri imprenditori, professionisti e appassionati. Chiedi quali strumenti usano, come si sono trovati, che problemi stanno affrontando e così via.

Vai a eventi, frequenta forum e gruppi di discussione, sii presente sui social.

Nella fase iniziale (ma non solo) questo confronto continuo può fare la differenza e velocizzare notevolmente i tempi di adozione.

E se cerchi una community di persone aperte alla sperimentazione e al confronto genuino, allora dai un’occhiata alla mia academy, il Growth Program. Ogni giorno aziende e professionisti fanno esperimenti, si raccontano e danno feedback. Lo fanno per il piacere della condivisione e per aiutarsi.

E in più stiamo facendo tanti webinar proprio sul tema dell’intelligenza artificiale generativa con ospiti di altissimo livello.

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