Porsi domande è la chiave per crescere

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Introduzione

Quando ho a che fare con il mondo degli imprenditori, i titolari di aziende o anche semplicemente con chi porta avanti un progetto di business, mi trovo spesso di fronte a due categorie di persone ben precise:

  • Il gruppo di quelli del “abbiamo sempre fatto così”
  • Il gruppo di quelli che mostrano invece una predisposizione alla sperimentazione.

Tralasciando il gruppo dei primi che, “per loro natura”, hanno già tutte le risposte in tasca, con i secondi ho capito che il modo migliore per trasformare l’attitudine a sperimentare in realtà è farsi continuamente domande.

Per lavorare con un approccio basato sulla sperimentazione continua, infatti, è indispensabile mettersi in discussione e mettere in discussione anche le più forti convinzioni, senza dare nulla per scontato.

Uscire dalla zona di comfort

La prima regola per iniziare a lavorare mettendo al centro la sperimentazione è uscire dalla propria zona di comfort.

Riprendendo una nota citazione di Einstein:

Non si possono risolvere i problemi con lo stesso livello di conoscenza in cui sono stati creati

Questo spiega perché è indispensabile spingersi oltre i propri confini e cercare fuori dalla zona di comfort le soluzioni ai problemi e le leve per migliorare un business.

Continuare a lavorare alla maniera di sempre, reiterare i processi che hanno funzionato forse non ti farà peggiorare, ma sicuramente non porterà miglioramenti alla tua attività e soprattutto non ti aprirà nuove opportunità che forse ti sono sfuggite fino a questo momento.

Se viaggi con il pilota automatico la tua attenzione è sempre al riposo; è davanti a un bivio o con il presentarsi di un ostacolo che si attiva il problem solving e inizi a cercare strade alternative e soluzioni innovative.

Queste condizioni si verificano quando la tua attenzione è massima e lo è solo quando sei fuori dalla tua zona di comfort, quando non stai facendo un’attività in cui ti senti sicuro e tranquillo.

Navigare nell’ignoto è una condizione naturale per chi si occupa di Growth Hacking.

Il Growth Hacker è proprio colui che si spinge sempre un po’ oltre il confine del conosciuto per sperimentare soluzioni alternative e trovare nuove leve di crescita. Nel mio ultimo libro l’ho definito un pirata che con una mano si tiene alla cime e con l’altra impugna la spada, con un piede a terra e uno sul bordo pronto a saltare.

Anche se non sei un growth hacker, come spesso ripeto il Growth Hacking è un mindset che puoi decidere di perseguire nel tua approccio lavorativo, qualunque sia il business di cui ti occupi.

Spesso dico che viaggiare è il miglior vaccino contro la stupidità, in realtà è anche un modo per aprire la mente e incontrare nuovi scenari di vita.

In questo TEDx Talk Dino Lanzaretti, racconta cosa ha imparato dal suo viaggio estremo attraverso 65 confini diversi. 4 anni e 75.000 km sui pedali gli hanno insegnato ad abbandonare la sua zona di comfort e altre 5 cose di cui parla nel video.

Perché farsi domande è più importante di cercare conferme

Uno dei modi migliori per uscire dalla zona di comfort è farsi domande.

Basta con le pacche sulle spalle. Inizia a pensare a alle soluzioni che ancora non hai esplorato e alle cose che potresti fare diversamente.

Farsi domande è un modo per spostare l’attenzione dal “successo” a obiettivi più piccoli e a portata di mano accettando di cambiare rotta e rimettere tutto in discussione.

La capacità di porre domande parte dall’assunto fondamentale di “sapere di non sapere” e dalla possibilità di riconsiderare le scelte fatte in precedenza. Se non si è disposti ad accettare fallimento e cambiamento, allora è inutile farsi domande e mettere in crisi le certezza acquisite.

Con le domande giuste potrai vedere la tua attività da un punto di vista diverso e individuare aree di crescita che ti erano sfuggite e che non c’erano ancora quando hai sviluppato il tuo primo business plan.

La velocità con cui cambia il mercato infatti, ti impone di tornare più volte sulle scelte fatte perché quello che era valido quando hai iniziato potrebbe non esserlo più oggi e nuovi canali, nuovi elementi del tuo target e competitor potrebbero essere emersi nel frattempo.

Ecco perché partendo dalle domande giuste si possono individuare i segmenti in cui procedere con la sperimentazione; è nel processo di ricerca della risposta a una domanda che la crescita si determina e si sviluppa.

Quali domande porsi

A volte porsi le giuste domande è l’unico modo per uscire da una empasse o da una fase di non crescita; sono le domande a stimolare le intuizioni migliori e la qualità della tua attività dipende molto dalla qualità delle domande che ti poni.

Non esiste una formula o una ricetta preconfezionata sulle domande da porsi e per ogni tipologia di attività è necessario stabilire quali siano le domande importanti e il momento migliore per porsele.

Tuttavia è possibile individuare delle aree tematiche e suddividere le domande in liste di domande che possono avere un impatto positivo nelle diverse fasi di vita di un progetto.

Ecco una lista di 9 argomenti di domande da porsi per non fermarsi nella zona di comfort e alimentare il tuo approccio di sperimentazione continua.

La lista è tratta dall’ultimo capitolo del mio libro Growth Hacking Mindset, in cui puoi trovare oltre 100 domande realizzate da uomini di successo o da grandi esperti, commentate e organizzate da me nella liste che stai per leggere.

  1. Valutare nuove opportunità: quanto sei predisposto, a livello di mindset e motivazione, verso una nuova opportunità?
  2. Conoscere lo scenario in cui ti muovi: quanto sei preparato sul tuo settore e quanto conosci dello scenario competitivo del mercato in cui operi?
  3. Proposta di valore: qual è il valore del tuo prodotto o servizio? E soprattutto, quale valore ha per i tuoi clienti? (Su questo punto devi essere impietoso e sforzarti di guardare al tuo prodotto o servizio con gli occhi dei tuoi clienti).
  4. Prendere decisioni: come avviene e da cosa è influenzato il tuo processo decisionale? Cosa impatta sulle tue decisioni e perché hai fatto quella scelta e non un’altra?
  5. Essere creativi: che fine ha fatto la tua creatività? Ci metti del tuo o segui un percorso già stabilito da altri?
  6. Analizzare il business: cosa potresti fare per il tuo business? A che punto sei e come si svolge la vita della tua attività?
  7. Innovazione e cambiamento: sei disposto a rischiare? Come fai a capire quando è il momento giusto per cambiare?
  8. I tuoi clienti: quanto sai dei tuoi clienti? Chi sono e cosa puoi dire sulla loro vita?
  9. Successo lavorativo: hai una strategia per costruire ottenere il risultato che determinerà il successo del tuo progetto? O stai aspettando la formula magica?

Ora che hai più di uno spunto per iniziare, crea la tua personale lista di domande e lasciati guidare nei cambi di rotta.

Rendi le domande e la curiosità un elemento della tua strategia e promuovi una cultura delle domande anche nella tua aziende, nel tuo team, o ai tuoi clienti.

Ricordati che le domande sono il modo migliore per mettere tutto in discussione facendo un passo indietro e la sperimentazione è la risposta conseguente per acquisire una nuova prospettiva verso la crescita e il miglioramento di un’attività.

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