Comunicare bene: che significa di preciso?

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Introduzione

La comunicazione è, senza esagerare, uno dei pilastri più importanti nella vita sociale degli esseri umani. 

Non si tratta solo di condivisione di parole. Comunicare, farlo bene, è lo strumento più potente che abbiamo, lo strumento che ci permette di costruire relazioni solide, persuadere, influenzare, piacere, istigare, far riflettere, non piacere. 

Comunicando tessiamo un filo solido che collega la nostra mente a quelle degli altri. 

Ma quali sono, se esistono, le regole di una buona comunicazione? In che modo possiamo potenziare questo strumento per collegarci agli altri? Come si comunica bene?

Approfondiamo. 

Comunicazione: la base di ogni relazione

Federico II di Svevia, un grande sperimentatore a suo modo, decise di verificare quale fosse la lingua originale dell’essere umano. 

L’esperimento consisteva nell’accudire dei neonati con tutto quello di cui avevano bisogno ma nel silenzio assoluto. 

L’esperimento si rivelò fallimentare, poiché i bambini ai quali non veniva rivolta alcuna parola si ammalarono e addirittura morirono tutti. 

Questo tentativo veniva svolto nel 1200 ma trova conferma in tutti gli studi svolti da allora fino ai giorni d’oggi. 

I bambini, e poi gli adulti, che non ricevono giusti stimoli comunicativi tendono a sviluppare depressione, malattie e ritardi sullo sviluppo cognitivo. 

Viene da sé quanto comunicare sia il pilastro assoluto, il cemento di ogni relazione affettiva, tanto quanto professionale. 

Fortunatamente gli studi svolti in tempi più recenti non hanno esposto i bambini ad alcun pericolo, ma si sono concentrati su altri temi come la trasmissione del contenuto fra emittente e ricevente, tra persone dunque e poi si è arrivati ad un punto di svolta con la Scuola di Palo Alto, un gruppo di studiosi di psicologia che si interrogava sul tema (e con i quali mi sarebbe piaciuto chiacchiere almeno una volta). 

Si iniziò ad affrontare il tema della comunicazione dal punto di vista psicologico, sociale, neurologico, medico o imprenditoriale e l’assioma più grande al quale si arrivò è che la comunicazione non può prescindere dall’avere al suo interno aspetti oggettivi, come soggettivi.

Elementi, questi, che entrano in contrasto tra loro e che ci fanno essere animati, timidi, poco convinti, diplomatici o irruenti. 

Insomma, comunicare ci permette di costruire le relazioni più sane, così come di distruggerle quando permettiamo alla parte meno razionale di avere il sopravvento.

I 5 pilastri della comunicazione

Dalla scuola di Palo Alto furono codificati, in ambito psicologico, i 5 assiomi della comunicazione:

  • Non si può non comunicare: anche quando non usiamo le parole stiamo comunicando, con il corpo, con il volto, con i segnali paraverbali 
  • Ogni comunicazione veicola un contenuto e una relazione: qualunque cosa stiamo dicendo, non stiamo passando solo un messaggio, ma anche il tipo di relazione che abbiamo scelto di instaurare con i nostri interlocutori (di scontro, di serenità e così via)
  • La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti: in altre parole la natura di una relazione dipende dalla sequenza di eventi che avvengono durante la comunicazione, perché questi influenzano la percezione reciproca tra i comunicanti 
  • La comunicazione umana è composta da codici analogici e numerici: i primi sono i modi di comunicare paraverbali, i secondi sono i dati, cioè le parole. Può capitare che ci sia incoerenza tra i due
  • Tutte le sequenze di comunicazione sono simmetriche oppure complementari: due interlocutori possono avere una comunicazione paritaria oppure di subordinazione uno rispetto all’altro.

Questi assiomi sono stati studiati e approfonditi oltre 60 anni fa e su ognuno di loro ci sarebbe tanto da dire, tuttavia salta all’occhio che si tratta di pilastri ancora oggi attuali

Comunicazione significa reciprocità, significa responsabilità di quello che si dice. 

Oggi, ancora di più, questo è amplificato dal fatto che oggi la comunicazione non è (solo) di persona. Chiunque lavori nel digitale ha una responsabilità comunicativa scritta sempre più importante e pesante. 

Nei messaggi che veicoliamo, nel modo in cui lo facciamo. 

Che succede quando non possiamo usare strumenti importanti, come il tono di voce, il volume, la gestualità, a supporto della nostra comunicazione?

Comunicare bene nel marketing

Nel marketing la comunicazione non si limita ad essere un modo per esprimere il tuo messaggio, ma è lo strumento necessario per costruire relazioni professionali e umane, raggiungere il pubblico, trasmettere messaggi persuasivi e, ovviamente, vendere. 

Viene quindi automatico ragionare sul fatto che comunicare bene nel marketing significa seguire delle regole, adattabili ad ogni contesto, ma capaci di guidarti nella costruzione di una buona struttura comunicativa.

Secondo me tutto si riassume in 5 punti.

1. Definire obiettivi chiari

Prima di ogni cosa chiediti: perché lo stai facendo?

Vuoi condividere conoscenza? Vuoi vendere o costruire una community? Vuoi promuovere il tuo business?

Se non sai perché lo stai facendo allora te lo dico già in partenza: quello che comunichi (e poi anche il come) non è altro che un messaggio caotico, senza scopo, che non solo fa perdere l’interesse nelle persone ma non porta al raggiungimento di nessun obiettivo. 

Quando una comunicazione funziona è perché dietro c’è uno scopo ben chiaro: voglio far ridere, voglio far riflettere, voglio creare dibattiti, voglio divulgare argomenti e nozioni dal punto di vista di un esperto.

Qualunque sia il motivo, parti da questo. 

2. Apertura al cambiamento

Un tempo sull’argomento “Comunicare bene” la prima cosa che veniva detta era: trova il tuo tono di voce. 

Ma che significa, precisamente, trovare un tono di voce? 

Di base è certo che ognuno di noi ha un modo di fare personale, soggettivo. Ma chi ha detto che questo non possa cambiare nel corso del tempo?

Io stesso all’inizio del mio percorso avevo un tono di voce che sicuramente è ben lontano da quello che ho oggi. 

Questo significa essere capaci di accogliere il cambiamento: il cambiamento epocale, di strumenti a disposizione, di cose da dire, di carattere, di crescita. 

Quello che sei oggi non è detto che ti definisca anche tra un anno ed è giusto che sia così. Quindi distruggi a monte gli schemi, per evitare di rimanere intrappolato o intrappolata. 

Comunicare bene significa anche adattarsi. 

3. Ascolta i feedback

Scrivo ascolta i feedback, ma intendo dire: umiltà, voglia di mettersi in gioco, bisogno di confronto. 

Forse per qualcuno la contrapposizione a quello che la community suggerisce funziona, io invece penso che dalla community arrivano i tesori più preziosi, i consigli più autentici. 

Ascoltare i consigli che riguardano la tua comunicazione è senza dubbio un altro aspetto cruciale: se le persone a cui ti stai rivolgendo non capiscono le tue newsletter, i tuoi contenuti e così via allora non credi che sia importante ascoltare la loro voce?

Ovvio che ci saranno sempre voci arrabbiate, che urlano solo con lo scopo di demolire: ignora quelle voci e ascolta i feedback di valore.  

4. Studia, studia, studia

Lo studio è tutto.

Da tempo si parla di formazione continua, ma io aggiungo un altro pezzetto e parlo di formazione continua e differenziata.

In questa epoca storica dobbiamo, sì, studiare tanto, ma studiare di tutto. Avere dei profili sempre più completi, è questa la chiave.

Comunicare bene significa possedere un bagaglio formativo in continuo stato di aggiornamento. 

5. Sperimenta

Non ho voluto parlarti di soliti consigli. Non ti ho detto che questo è meglio di quello, né di concentrarti sul trovare il target, la nicchia giusta, la coerenza e così via. 

Siamo immersi in un contesto troppo, troppo dinamico. Quello che vale oggi non vale domani. Letteralmente. 

Per cui l’unico consiglio che veramente vale la pena di seguire è quello di sperimentare

Trova diversi modi, diversi canali, diverse parole, scopri nuovi termini, ascolta e metti in pratica. 

E se non dovesse funzionare intraprendi un nuovo esperimento

Questa è l’unica costante. 

Conclusioni

Comunicare bene significa mettersi in gioco, seguendo ovviamente dei valori che dovrebbero essere dei capisaldi: autenticità, trasparenza e verità.

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