Come creare una newsletter che fidelizzi i tuoi clienti e aumenti le tue vendite

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Guest post di Samuele Onelia, specialista di email marketing

Creare una newsletter serve per fidelizzare i tuoi visitatori e clienti.

Ti permette di:

  • contattarli in qualsiasi momento,
  • riportarli sul tuo sito,
  • prepararli all’acquisto dei tuoi prodotti o servizi.

Per creare una newsletter ti serve un autoresponder, un software per la gestione della mailing list. Devi poi strutturarla in modo strategico per massimizzare i risultati in termini di fidelizzazione e vendite.

Come creare una newsletter dal lato tecnico

Qui si tratta di scegliere un autoresponder. Ce ne sono un sacco, per tutte le esigenze e tutte le tasche.

Per la mia lista uso ConvertKit. Mi piace un sacco, ma non é per forza la soluzione perfetta per tutti. Per esempio per altri progetti e clienti uso o ho usato: ActiveCampaign, Mailchimp, Userlist, Customer.io, Substack, SendFox e forse me ne dimentico qualcuno.

Quello dell’email marketing è uno dei settori più competitivi online (per via dei soldi che girano) per cui continueranno a emergere nuove alternative.

Qui sotto ti indico come procedere nella scelta.

1. Autoresponder gratis o a pagamento?

Un sacco di autoresponder offrono un qualche piano gratuito con delle limitazioni.

Per esempio ConvertKit è gratis fino a 1.000 iscritti, ma senza accesso a tutte le sue automazioni. Situazione simile per MailerLite che ti dà però qualche funzione in più con il suo piano gratuito.

Substack è invece un autoresponder 100% gratuito. Questo software ti permette di accumulare iscritti e inviare newsletter senza limiti. Con Substack puoi anche vendere abbonamenti mensili o annuali. In questo caso, la piattaforma si prenderà il 10% di ogni vendita.

Il problema è che Substack non permette nessuna delle attività di email marketing avanzato (segmentazione degli iscritti, automazioni e personalizzazioni).

Se la tua newsletter funziona e vuoi sfruttarla al meglio Substack diventerà in fretta un limite alla tua crescita. A quel punto, o ti accontenti, o passi a un altro autoresponder con conseguente perdita di soldi o tempo.

Per questo motivo, io preferisco partire con un autoresponder a pagamento, ma con un piano gratuito iniziale. Ti permette di crescere senza bisogno in seguito di passare a un’altra piattaforma.

2. Ogni autoresponder ha un cliente ideale

In passato Mailchimp era la soluzione più o meno buona per tutti. Oggi il mercato è più evoluto e ogni autoresponder si specializza su un certo tipo di clienti.

Per esempio:

  • ConvertKit → Creator indipendenti (blogger, YouTuber, intellettuali, etc.)
  • Userlist → SaaS
  • Klaviyo → E-commerce

Devi scegliere uno strumento adatto al tuo profilo. In genere gli autoresponder evidenziano il loro cliente ideale sul loro sito.

E tra uno strumento che cerca di rivolgersi a tutti, e uno specializzato io preferisco sempre il secondo.

3. Piattaforme tutto-in-uno o autoresponder

Diversi servizi puntano a offrire una soluzione globale al marketing online. Per esempio Kartra o Kajabi ti permettono di creare un sito, vendere prodotti e anche gestire la lista email.

Non consiglio soluzioni di questo genere per tre motivi:

  1. in genere questi strumenti hanno 1-2 funzioni di buon livello (se va bene!), mentre il resto è inferiore agli standard di mercato,
  2. lo sviluppo e l’aggiornamento del servizio andrà bene su alcuni fronti e a rilento su tutti gli altri,
  3. quando vorrai o dovrai abbandonare la piattaforma il passaggio sarà un incubo, ti troverai a ricreare TUTTA l’infrastruttura del tuo business da zero o quasi.

Se usi un autoresponder specializzato hai migliori possibilità di avere uno strumento competitivo nel tempo. E al bisogno, il passaggio a un’altra piattaforma sarà più semplice e rapido.

4. Autoresponder italiano o estero?

Se comunicare in Inglese non ti dà particolari problemi, vai con un servizio attivo sul mercato americano e internazionale.

  1. Si trovano a fare i conti con una competizione più agguerrita, per questo in genere offrono un servizio o un prezzo migliori.
  2. In termini di strategie di marketing il mercato americano è sempre all’avanguardia. Gli autoresponder attivi su quel fronte introducono aggiornamenti e nuove funzionalità in tempi più rapidi.

Se comunicare in Inglese non è un’opzione e vuoi avere un supporto in Italiano, dai la priorità a servizi che offrono in licenza autoresponder attivi sul mercato internazionale. Per esempio ActiveCampaign è disponibile in Italiano (supporto incluso) tramite il licenziatario Active Powered.

5. Ricapitolando: come scegliere l’autoresponder giusto per la tua newsletter

Questi sono i 3 parametri che ti consiglio di usare per la scelta:

  1. se vuoi limitare al massimo la spesa, vai con il livello gratuito iniziale di un servizio che offre anche funzioni avanzate tramite i suoi piani a pagamento,
  2. verifica di scegliere una piattaforma mirata al tuo profilo cliente,
  3. meglio una soluzione specializzata rispetto a piattaforme tutto-in-uno.

La newsletter “da sola” non funziona

La newsletter è utilissima, ma solo se hai degli iscritti alla tua mailing list.

Li gestisci con l’autoresponder, ma per acquisirli avrai bisogno di un lead magnet. Un qualche bonus gratuito che offri ai visitatori del tuo sito, in cambio della loro email.

Questo non è l’argomento dell’articolo, ma ho preparato un approfondimento grauito al riguardo per tutti i lettori del blog di Raffaele Gaito. Lo trovi qui → Lead Magnet: 18 esempi e come crearne uno efficace

Come scrivere una newsletter efficace

Una newsletter è efficace se:

  • fidelizza i lettori,
  • genera o prepara la vendita dei tuoi prodotti o servizi.

Ecco gli elementi essenziali per ottenere questi risultati.

1. La tua newsletter deve essere regolare

Se sbuchi nella casella di posta di un iscritto all’improvviso e a distanza di mesi, sembrerai uno che manda spam.

Gli iscritti si dimenticheranno di te, non leggeranno la tua email e lavorerai per niente.

Devi inviare le tue newsletter con regolarità. Un invio settimanale è una frequenza tipica.

Se ti sembra eccessiva rispetto alle tue possibilità, vai almeno con una newsletter ogni due settimane. Se scendi sotto questa frequenza devi avere un contenuto spaziale altrimenti in breve gli iscritti non si ricorderanno più di te.

2. La tua newsletter deve essere utile

I lettori apriranno la tua email se li aiuta con un problema.

Il flusso è questo:

  1. leggono il titolo dell’email,
  2. se accenna a un problema rilevante per loro aprono l’email,
  3. se trovano utile il contenuto cominceranno a ricordarsi di te.

A quel punto aprire le tue email diventerà via via più facile. Vedranno il tuo nome nella loro casella di posta e apriranno i tuoi messaggi perché TU sei l’autore.

3. Parla dei tuoi prodotti o servizi all’interno della tua newsletter

Se parli solo dei problemi dei clienti, la tua newsletter magari è utile, ma non favorirà le vendite.

Devi evidenziare che tu offri soluzioni avanzate a quelle sofferenze.

Attenzione: questo non si traduce in “Piazza Pipponi di Vendita in Ogni Email.” Fare marketing significa parlare del tuo prodotto o servizio SENZA risultare fastidiosi.

A questo scopo hai 4 opzioni.

1. Estratti

Se in una newsletter parlo di copywriting posso prendere una citazione più o meno lunga dal mio manuale “Maledetti Indecisi” e piazzarla nel testo.

Aiuto il cliente con il suo problema e gli do un assaggio di quello che troverà nel libro.

Hai un prodotto fisico? Puoi registrare un video in cui lo usi per risolvere un certo problema del lettore.

Con un pizzico di fantasia puoi usare questa tecnica più o meno per qualsiasi prodotto o servizio.

2. Menzioni integrate

Uno dei servizi che offro si chiama “Dojo”, gli iscritti hanno accesso diretto e possono inviarmi via chat un qualsiasi numero di domande su marketing, business online e produttività. Nei giorni lavorativi gli rispondo sempre in massimo 24 ore.

Quando voglio parlare di questo servizio nella newsletter, non ho bisogno di sparare un noiosissimo: “Ehi, Compra il Mio Servizio Mega Bello Bello Bello!!!”

Invece posso partire da un caso studio: “Uno dei clienti in Dojo ha difficoltà ad acquisire iscritti per la sua lista email. Ha un lead magnet, ma non converte. Sei anche tu in questa situazione? Eccoti qualche dritta pratica che è stata utile al mio cliente…”

Per il lettore è tutto contestuale. Vuole saperne di più su come accrescere la sua lista email. Nella newsletter lo aiuto. Dimostro la mia competenza e in parallelo gli ho anche detto che:

  • esiste un servizio che si chiama Dojo,
  • può essergli utile se ha un problema simile a quello dell’esempio.

(Ah, ti sei accorto che ho appena usato questa tecnica due volte? Ricorda: funziona nella newsletter, ma la puoi sfruttare in qualsiasi contenuto.)

3. Menzioni scollegate

Queste hanno un’efficacia scarsa, ma non ti costano nulla.

Nel footer della newsletter dopo la firma puoi inserire una mini presentazione dei tuoi prodotti principali.

Se ti va bene bene, portano qualche vendita. Altrimenti il lettore saprà comunque che quei prodotti esistono. Nel momento in cui avrai qualche offerta speciale sarà già un po’ più pronto all’acquisto.

4. Annunci

Stai per lanciare un nuovo prodotto? Hai una qualche promozione in corso? Puoi inserire un annuncio speciale all’interno dell’email.

Non abusare di questa soluzione, perché stanca in fretta.

Come lanciare la tua newsletter senza complicarti la vita

Segui questa procedura:

  1. attiva un autoresponder,
  2. usa la newsletter per dare prova delle tue competenze,
  3. in ogni numero menziona uno o due dei tuoi prodotti in modo strategico.

A mano a mano che vedi la risposta del pubblico potrai aggiustare il tiro sulla base di dati reali.

E se hai delle domande o dei commenti, scrivili pure qui sotto. Farò il possibile per rispondere a tutti.

PS Se vuoi qui trovi la guida bonus sui lead magnet che ho preparato per i lettori del blog di Raffaele Gaito: Lead Magnet: 18 esempi e come crearne uno efficace

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