Introduzione
Questo è il post numero 400 del blog!
Quattrocento!
Significa che per 400 volte (e più), nel corso di 10 anni, mi sono seduto davanti a questo foglio bianco con lo scopo di raccontare informazioni, tecnicismi, riflessioni, valori, esperienze!
Per oltre 400 volte mi sono ritrovato a mettere le parole una dietro l’altra con un focus molto chiaro: condividere!
E cos’è questo, quindi? Un resoconto? No, perché il blog è stato il mio primissimo canale, è casa mia, e continuerò ad occuparmene.
E proprio perché il blog c’è sempre stato, voglio condividere con te le mie riflessioni su alcuni temi e l’entusiasmo che ho vissuto lungo questo viaggio.
Perseveranza: la chiave
10 anni e 400 post! Quando ho dato vita a questo blog è stato questo il primo articolo. Ad un certo punto dicevo: “Ho sempre bloggato un sacco, da quando esistono i blog. Aperti e cancellati tanti e scritto su blog di altri. Ci riprovo sapendo che sarà difficile essere costante”.
Sapevo già quanta fatica richiedesse la costanza, eppure oggi, 10 anni e 400 post dopo, sono qui. Essere perseverante! Un tema, questo, importante al punto che in questi anni ci ho scritto un libro.
Internet ormai è sinonimo di frenesia, agitazione, fretta, delirio a volte. Ogni post del blog, invece, riesce a mantenersi saldo nella sua quiete, a fluttuare in uno spazio digitale che per fortuna è rimasto senza tempo.
Ogni post è stato un passo avanti verso la mia crescita, verso la costruzione di una community solida, un raccoglitore di feedback e la costanza nel pubblicare mi ha ripagato nel lungo periodo.
La perseveranza è semplicemente ciò che distingue coloro che raggiungono i loro obiettivi da coloro che si arrendono lungo la strada.
Se parti con il tuo blog oggi, sappi che ci vorrà tempo, che ci vorrà pazienza, che ci vorrà perseveranza e spero che questo ti aiuti a capire che vale la pena di andare avanti.
L’ascolto e il potere del feedback
Che significa ascoltare le persone che ci circondano? Significa prendere seriamente in considerazione i loro suggerimenti, i loro feedback, i loro stimoli a fare meglio o a fare diversamente.
Grazie al blog la voce della mia community mi è arrivata, in questi anni, amplificata come se passasse in un megafono e questo mi ha permesso di costruire un dialogo aperto e bidirezionale, che è uno dei modi più validi per migliorare la qualità dei contenuti.
Solo ascoltando riesci a trovare una chiave di scrittura che arrivi alle persone, che sia compresa, apprezzata, che possa accendere dibattiti interessanti e portarti in un viaggio esagerato: quello dei punti di vista altrui.
Non c’è stata una volta che non abbia dato peso ai feedback delle persone o che non abbia custodito nella mia cartella preferita i loro apprezzamenti.
L’ascolto è un processo di reciprocità.
Il tono di voce? Un’identità in via di sviluppo
Uno dei cambiamenti più interessanti che ho sperimentato durante questi anni di blog è stato l’evolversi del mio tono di voce.
Ne ho parlato di recente durante un intervento al WMF: il tono di voce non puoi definirlo a tavolino! Si tratta di qualcosa che si sviluppa man mano che scrivi, conoscendo a fondo le persone a cui ti rivolgi.
Il mio tono di voce si è sviluppato naturalmente, ma si tratta di un processo che continua a vivere, la scoperta di sé e l’esplorazione della propria autenticità.
Cosa è cambiato in questi 10 anni e attraverso questi 400 post? Tutto e niente. Sono sempre io, cresciuto e con nuove consapevolezze e soprattutto rasserenato dal fatto che non devo snaturarmi quando lavoro.
All’inizio, soprattutto nei contenuti video, ero letteralmente rigido! Adesso semplicemente so che il mio gesticolare in video, o il mio scrivere in maniera diretta fa solo parte di un percorso naturale.
Probabilmente al post numero 500 avrò un tono di voce totalmente diverso e questo fa parte di quello che chiamiamo crescita!
L’importanza della community
Sin dall’inizio del mio percorso professionale, quando a supporto delle mie attività c’erano solo newsletter e blog, ho cercato di coinvolgere i lettori e le lettrici e parlare ad ognuno di loro. L’ho accennato già prima, ma questo merita una riflessione tutta sua: la community è stata l’ispirazione, l’obiettivo, la carica, il confronto, la crescita, lo scontro talvolta, il mettere in discussione o continuare a fare.
Mi sembra anche banale usare la parola community, perché si tratta di connessioni durature con le persone, alcune delle quali presenti dal primo momento.
A distanza di 400 post so per certo che alcune persone sono state di passaggio, qualcuno ha letto qualcosa ed è andato via, qualcun altro ha trovato la giusta carica, informazioni utili, un punto di incontro, e poi ci sono quelli che vengono per restare ed è anche per loro che continuo a sedermi davanti a fogli bianchi, nel tentativo di dare e trovare ispirazione.
Il piacere del viaggio
Infine voglio parlare di quanto sia stato importante questo viaggio. Non che mi abbia ancora portato ad una meta, sia chiaro. Ed in effetti non è quello che mi interessa.
Mi interessa tutto quello che c’è prima: il piacere di scrivere e condividere le mie idee, l’entusiasmo di esplorare nuovi argomenti e la gratificazione di vedere i progressi nel tempo che mi hanno tenuto motivato.
Ho imparato ad apprezzare il processo e a godermi ogni tappa del mio viaggio, rendendo ogni post un’opportunità di crescita personale e professionale.
Ma d’altra parte se ora stai leggendo, sai bene quanto sia importante il percorso per me.
Conclusioni
Scrivere è divertimento. Scrivere è rispetto. Scrivere è dare concretezza ai pensieri. Si, scrivere è tutto questo, ma se hai qualcuno con cui condividere ciò che pensi allora scrivere è molto di più.
