Metaverso: spiegazione semplice e dove si applica

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Introduzione

La parola metaverso è stata utilizzata per la prima volta nel 1992 da Neal Stephenson, autore di testi fantascientifici, il quale l’ha coniata per descrivere una realtà virtuale in uno dei suoi romanzi: Snow Crash.

A distanza di 30 anni quella parola trova nuova fama e una nuova collocazione, simile alla definizione futuristica delle sue origini. 

Si tratta di un argomento sul quale c’è ancora molta confusione, ma con il quale molti brand e aziende hanno iniziato a sperimentare. 

Esploriamo il metaverso nelle sue forme vissute fino ad ora. 

Cos’è il metaverso: definizione e significato

Spesso si parla di metaverso in maniera fuorviante, poiché dal principio del suo avvento è stato piazzato in un solido binomio con il nuovo nome di Facebook, Meta. 

Eppure metaverso non riguarda solo Meta.

Spiegare cos’è il metaverso non è semplice poiché siamo in una fase ancora embrionale. 

Per semplificare al massimo la comprensione, si può dire che il metaverso è una realtà digitale, a cui è possibile accedere attraverso tecnologie hardware e software dedicate, come i visori 3D. Ma non è solo quello.

Gli utenti che si immergono nella realtà virtuale e aumentata del metaverso possono vivere esperienze di ogni tipo grazie all’utilizzo di avatar. Con questi personaggi è possibile partecipare ad eventi, viaggi, concerti, riunioni e così via, tutto rigorosamente virtuale.

Una definizione semplice per un concetto che è molto complesso, articolato e ancora in espansione. 

L’esperienza con il digitale, ormai, ha coinvolto intere generazioni, sia sul fronte personale che quello lavorativo, ma il metaverso e le sue prime manifestazioni offrono un’esperienza immersiva, nuova, che inizia a conquistare aziende e privati. 

Quali sono sono stati i primi esperimenti e gli eventi avvenuti nel metaverso? E come si fa ad entrare nel metaverso?

Come si entra nel metaverso: hardware e applicazioni

Tecnicamente per accedere al metaverso è necessaria una connessione internet e, in alcuni casi, sono necessari anche i visori a supporto della realtà aumentata o virtuale. 

Oltre all’equipaggiamento di base, è necessario anche utilizzare alcune piattaforme che ti offrono il lasciapassare per universi virtuali. 

Alcune delle piattaforme più celebri e che sono attualmente sulla cresta dell’onda sono:

  • Sandbox, il metaverso al quale si può accedere iscrivendosi, creando un proprio avatar e governando il proprio spazio tramite l’acquisto o la vendita di oggetti virtuali, utilizzando come moneta di scambio il Sand o NFT. 
  • Stageverse, un’interessante piattaforma che ti ospita virtualmente a concerti, eventi e spettacoli in 3D. Per l’utilizzo di Stageverse è necessario utilizzare un visore, affinchè l’esperienza sia realistica. 
  • Horizon Worlds, la versione del metaverso creata da Meta e che attualmente prevede l’accesso solo tramite un invito
  • Decentraland, uno dei metaverso più dinamici, in cui è possibile costruire, socializzare e interagire con amici e persone nuove. 

Per non parlare di quante piattaforme nascenti si stanno specializzando in un determinato settore, come The Wild, un metaverso dedicato all’architettura e al design, e tante altre specializzate in moda, in food e in ogni interesse possibile. 

Applicazioni dei brand nel metaverso

Essendo ogni metaverso così settorializzato, dedicato per lo più ad una specializzazione o ad un ambito, anche nel marketing questo si traduce in opportunità, tanto che molte aziende ma anche professionisti e artisti hanno iniziato a fare i primi esperimenti nel metaverso. 

Le principali applicazioni del metaverso hanno visto, di sicuro, esplodere il mondo del gaming. Proprio in questo ambito le aziende hanno trovato terreno fertile, dove ampliare gli scenari di gioco, coinvolgere un numero sempre maggiore di utenti e offrire loro un’esperienza coinvolgente. 

Minecraft è forse tra gli esempi più famoso di videogiochi che hanno costruito qualcosa di simile e che conoscono anche i non addetti ai lavori. Negli ultimi tempi si parla molto anche di Axie Infinity, gioco che fa molto discutere per la sua modalità play-to-earn (letteralmente “gioca per guadagnare”) e dove ogni personaggio è un NFT.

Un secondo ambito che sono entusiasta stia spopolando e crescendo nel mondo del metaverso è quello relativo all’intrattenimento, agli eventi, ai concerti. Non mi è ancora capitato di parteciparvi in prima persona, ma in giro leggo di esperienze interessanti. Uno degli eventi che ha fatto parlare di sé è stato il concerto dei Muse nel metaverso. Ecco qualche dettaglio di come è andata.  

Le aziende si sono lasciate conquistare, e così anche quelle relative al mondo della moda. 

Moda e metaverso. Un matrimonio fortuito. La fashion week di quest’anno, conclusa a marzo, è stato il primo esperimento in questo senso. E il matrimonio funziona perchè con gli avatar, oltre ad arrivare ad un pubblico vastissimo, si possono abbattere limitazioni di etnia, di volumi, di tagli, temi da sempre molto sensibili nel mondo fashion. 

E poi c’è il mondo dell’istruzione, dei viaggi, della cultura, dell’arte e della comunicazione. Anche questi ambiti hanno iniziato a muovere i primi passi nel metaverso. 

Questo significa che viaggiare assumerà un  nuovo significato, così come visitare un museo o la scuola. E questo, dopo quello che abbiamo vissuto in pandemia, potrebbe essere un fattore trainante per questa nuova tecnologia.

Ecco alcuni esempi di aziende che si sono lanciate nel metaverso in diverse applicazioni:

  • Catena di Hotel Marriot, una delle prime nel turismo ad approdare nel metaverso
  • Metavanity, il primo museo del metaverso di Vanity fair
  • St. Louis School di Milano, prima scuola nel metaverso
  • H&M, Benetton e Nike, i primi negozi nel metaverso.

Conclusioni

Non ci resta che provare, lasciarci coinvolgere, sperimentare a nostra volta quanto più possibile di questo universo predetto 30 anni e che dalla definizione di Futuristico è diventato più reale di quanto sembri. 

Il vero passaggio, il concetto da interiorizzare, è che le esperienze nel metaverso non sono finte, appartengono solo ad una dimensione virtuale che non andrà a sostituire la realtà in cui viviamo, ma ci offrirà e ci sta già offrendo solo nuove opportunità. O almeno è quello che spero.

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