Introduzione
La storia imprenditoriale italiana è incredibile. Personaggi su personaggi che hanno fatto una parte della storia del Paese, uomini e donne ambiziosi, innovativi, pionieristici, che hanno dato il via a nuovi modelli imprenditoriali, commerciali e sociali, e che hanno siglato la propria fama e quella dell’Italia anche al di là dei confini.
Storie di donne e uomini che hanno iniziato la propria carriera nei modi più disparati e i cui nomi, ancora oggi, a distanza anche di decenni dal loro inizio, continuano ad essere sinonimo di qualità, innovazione ed eccellenza. Storie nostrane, lontane dal mito del business moderno della Silicon Valley, nate in momenti storici diversi e sviluppatasi con risorse spesso limitate.
Negli ultimi anni mi sono avvicinato ed appassionato alla lettura delle biografie e alcune di quelle che ho letto parlano di queste storie, a tratti surreali, a tratti eroiche, a tratti lungimiranti, di persone visionarie che sono diventate punti di riferimento dell’imprenditoria italiana. Voglio parlarti di questi libri.
La storia di Technogym, da un garage alla wellness economy
Come il più classico degli incipit di una favola a lieto fine, ci troviamo in un garage all’inizio degli anni 80.
In questo garage Nerio Alessandri, giovane di 22 anni, inizia la sua storia. Si dimette dal suo lavoro come dipendente e decide di dare forma al suo sogno di diventare un imprenditore.
Alessandri racconta che le prime chiamate con i clienti le faceva da una cabina telefonica e il garage era il suo ufficio, la sua officina, il suo deposito, il punto nevralgico dove, insieme ad alcuni amici, lavorava ai primi prototipi di macchinari per le palestre.
Molti anni da questa prima esperienza dirà “Il garage aiuta a far nascere un’impresa, perchè se sei in un garage hai fame. Oggi ci sono gli incubatori, spazi meravigliosi dove i giovani si divertono, giocano, mangiano, fanno ginnastica. Mi chiedo come faccia a nascere una startup! E infatti non ne nascono molte: su 1000 ne va avanti una.”
Sono due le parole chiave che rincorre: design e innovazione. E riesce a fare centro per entrambe, perché i suoi prodotti sono esteticamente belli e innovativi, poiché lasciano spazio all’elettronica rispetto ai vecchi utensili meccanici usati fino a quel momento.
La sua storia è raccontata nell’autobiografia Nati per muoverci, un mix di aneddoti, di fame e voglia di riuscirci, ma anche di attenzione alla cultura e al sociale. Da leggere.
La storia di Sergio Marchionne, l’imprenditore filosofo
Un carattere eclettico che emerge da ogni pagina del testo, una persona coraggiosa che ha affrontato sfide enormi per portare una delle aziende con la quale ha collaborato, la Fiat, ad un livello di successo e di valore altissimi.
Tommaso Eberhardt è autore del libro biografico Sergio Marchionne. È stato l’autore a seguire l’imprenditore per oltre dieci anni in ogni posto del mondo, e a decidere di raccontare un personaggio così complesso attraverso i suoi successi, ma anche le tante critiche ricevute in molti anni di carriera.
Questa è una storia che fa riflettere, che ci mostra entrambi i lati della medaglia. Un lato dorato, brillante, relativo al successo e le doti innegabili di leadership di Marchionne. Dall’altro un lato in ombra, fatto di quelli che sono stati considerati i momenti bui dell’imprenditore teatino, i fallimenti e anche tanti episodi privati.
La storia autobiografica di Brunello Cucinelli
Brunelli Cucinelli è un imprenditore italiano presente al 33° posto della lista delle persone più ricche d’Italia, secondo Forbes.
Uno stilista, un esperto di materiali tessili e un visionario. Eppure quello che mi colpisce della sua autobiografia, al di là dei suoi incredibili successi imprenditoriali, è la sua attività filantropica.
Il libro, Il sogno di Solomeo. La mia vita e l’idea del capitalismo umanistico, è come un appuntamento a due con l’autore.
Brunello Cucinelli durante tutta la lettura ci porta all’interno di una storia poliedrica, che lui stesso definisce guidata dalla bellezza, dalla dignità morale, dalla saggezza. Grazie a questo libro ti sembrerà di conoscere la persona che c’è oltre l’imprenditore.
Credo che l’essenza di questo libro, e dell’animo stesso di Cucinelli, si esplichi attraverso questa frase: “Il grande sogno della mia vita è sempre stato quello di lavorare per la dignità morale ed economica dell’essere umano.”
La storia di Adriano Olivetti, tra intelletto e coraggio
Valerio Ochetto racconta nel libro Adriano Olivetti la storia di questo imprenditore, politico e intellettuale italiano.
Una storia che non comincia in un garage, tutt’altro. Adriano Olivetti è figlio di Camillo, fondatore della prima azienda di macchine da scrivere. E la sua storia di amore e diatribe con il padre è fondamentale per la formazione del giovane Adriano, poiché è in quegli anni che affina il suo spirito critico, la sua ribellione nei confronti da alcuni ideali e soprattutto è proprio in quel periodo che spicca la sua voglia di affermarsi a livello imprenditoriale tanto quanto in quello sociale e politico.
Nel libro emergono tutti questi aspetti, dall’ambizione, ai racconti di famiglia, alle condizioni politiche dell’epoca ma soprattutto, e forse è la cosa che m’ha colpito di più, emerge una figura imprenditoriale con una voglia inesauribile di studio e di cultura.
La storia appassionata di Enzo Ferrari
“Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere”. Già, perché se c’è una cosa che emerge dalla biografia di Enzo Ferrari è la sua passione.
Passione per il lavoro, passione per le auto, per la sua famiglia. Una forte passione, una linfa vitale, interrotta da alcuni episodi familiari e professionali poco gioiosi. Da qui il titolo del libro Le mie gioie terribili, un testo dove si alternano successi a fallimenti e che hanno, entrambi, fatto grande questo uomo e questo imprenditore.
All’interno dell’ultima edizione del libro c’è anche un interessante inedito scritto dal figlio di Enzo Ferrari, Piero.
Conclusioni
C’è solo da imparare da storie di questo tipo.
La maggior parte di questi imprenditori insegnano tanto su come fare impresa, ma quello che va ben oltre e che arriva con un messaggio diretto e che non si può ignorare è la loro attitudine personale: la famiglia, i valori, gli ideali. Sono le persone, più che imprenditori, a lasciare un segno perché è nel loro punto di vista che molti di noi possono riconoscersi e da cui possono imparare.
