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FantaMaster, ecco come trasformare il fantacalcio in un lavoro vero

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Qualche settimana fa mi contatta un ragazzo sul mio Instagram e mi fa, più o meno, “Raffaele ho visto che intervisti un sacco di belle realtà sul tuo blog. Ti posso raccontare la storia della mia app di Fantacalcio?“.

Devi sapere che io ricevo messaggi del genere ogni giorno e una buona percentuale dei mittenti sono scappati di casa con una mezza idea che manco si regge in piedi. Quindi, per tagliare la testa al toro, gli chiedo subito “App di Fantacalcio? Cosa c’è di così interessante da raccontare? Dammi qualche numero sulla tua app?“.

E li Marco, come una mitraglietta, mi spara uno dietro l’altro gli incredibili numeri dell’app di FantaMaster. Lo fermo subito e gli dico “mi hai convinto, facciamo un’intervista per il blog che qui esce bella roba“.

Ed eccola qua l’intervista.

Ti avviso che FantaMaster non è una “startup nel senso classico” o almeno non come quelle che intervisto su questo blog. Ma in fin dei conti chi se ne frega, fanno numeri che il 90% delle startup italiane si sognano 😉

Raffaele Gaito: Ciao Marco, ogni mia intervista inizia sempre allo stesso modo. Come prima cosa presentati ai lettori. Chi sei, cosa fai e che background hai?

Marco Polidori: Ciao Raffaele, è un piacere essere ospite sul tuo blog!

Io sono Marco Polidori, co-fondatore e Marketing Manager di FantaMaster: una delle app di Fantacalcio più scaricate in Italia.

Mi sono laureato in Economia e Management all’Università Tor Vergata di Roma e, dopo una breve esperienza nel controllo di gestione di una nota azienda dell’automotive, sono stato “rapito” dal mondo delle startup: ho partecipato al programma InnovAction Lab diretto da Augusto Coppola, ho fondato una prima startup finanziata dal Gruppo Unipol che ha avuto vita breve a causa di visioni diverse all’interno del team e infine ho iniziato a collaborare con Pasquale Puzio, mio socio, sul progetto FantaMaster.

RG: Andiamo subito al sodo e raccontami come è nata FantaMaster, visto che avete una storia molto interessante fatta di collaborazioni a distanza e siti di matching per imprenditori. Giusto?

MP: FantaMaster nasce dall’esigenza del mio socio Pasquale di avere a disposizione in un unico “luogo digitale” tutte le informazioni e le statistiche necessarie per gestire il proprio fantacalcio.

Per cui, facendo di necessità virtù, decise di sviluppare ciò che oggi potremmo definire l’embrione dell’attuale app di FantaMaster.
Una volta sviluppata l’app e mostrata agli amici, Pasquale iniziò a ricevere molte richieste da parte dei suoi amici per metterla online e renderla così disponibile anche a loro.

Da quel momento in poi, l’app iniziò a ricevere costantemente un numero interessante di download dall’App Store e quello fu il primo segnale del fatto che quell’app potesse avere mercato. Inoltre il feedback degli utenti era estremamente positivo, erano tutti entusiasti.

Allora Pasquale, avendo già un lavoro a tempo pieno in Francia, decise di mettersi alla ricerca di qualcuno con competenze complementari alle sue che potesse dargli una mano nella gestione e nella crescita di questa applicazione.

Fu così che avvenne il nostro primo contatto: Pasquale mi inviò un messaggio privato tramite la piattaforma Fouder2be che nasce proprio con l’obiettivo di mettere in contatto persone che vogliono intraprendere un percorso imprenditoriale ma che hanno bisogno di partner con competenze diverse dalle proprie.

Sintetizzando la nostra storia, dopo uno scambio di alcune email e qualche chiacchierata su Skype, entrambi valutiamo positivamente l’idea di lavorare insieme al progetto FantaMaster (fine Marzo 2016). Iniziamo così a collaborare. Pasquale da Nizza, io da Roma.

Le cose sembrano subito andare molto bene: troviamo da subito il giusto feeling e i giusti sincronismi pur lavorando entrambi da remoto e pur essendo, fino a quel momento, due perfetti sconosciuti.

Lavoriamo come pazzi senza mai vederci di persona per circa 6 mesi (fine settembre 2016), fino al giorno in cui arriva l’occasione giusta per incontrarci di persona: il matrimonio di Pasquale.

Quel giorno è stato molto importante per diversi motivi: ovviamente perché era il giorno del suo matrimonio, ma dal punto di vista di FantaMaster, ha permesso di consolidare nella “vita reale” un rapporto nato via Skype e ha consacrato l’accelerazione definitiva nel processo di crescita della nostra applicazione.

Infatti, i numeri della nostra applicazione (a quel punto disponibile sia per iOS che per Android) iniziavano a diventare numeri importanti sia in termini di utenti che di ricavi, al punto che, nel febbraio 2017 decidiamo di costituire la Fantalab srls.

Dalla primissima versione dell’app, che era in pratica una sorta di aggregatore di informazioni, alla versione attuale, i passi in avanti sono stati tantissimi: oggi un appassionato di fantacalcio se scarica la nostra app non ha bisogno di nient’altro per giocare e divertirsi con i propri amici.

Ma la cosa più importante è che oggi FantaMaster non è più solo una semplice app ma è un business a tutti gli effetti: abbiamo contratti commerciali per la vendita degli spazi pubblicitari, abbiamo dei collaboratori sparsi in giro per l’Italia e abbiamo una roadmap ben definita sui passi che dovremo fare nei prossimi mesi.

RG: Tutto ciò è incredibile e bellissimo! Ma cosa intendi quando parli di un business a tutti gli effetti? Mi dai qualche numero di FantaMaster?

MP: Si, certo. Considerando che FantaMaster è un’applicazione per gli appassionati di fantacalcio (e di calcio) possiamo dire che l’app esiste da circa 3 campionati (in questo momento ci troviamo nel suo terzo “campionato” di vita).

Alla fine del primo campionato, quindi della stagione 2015-2016, l’applicazione contava circa 70mila download, provenienti quasi esclusivamente dall’Apple App Store.

Nella seconda stagione (2016-2017), anno in cui le funzionalità di FantaMaster si sono arricchite notevolmente e in cui abbiamo introdotto la possibilità di gestire le Leghe all’interno dell’app, abbiamo raggiunto circa 400mila download e 175mila utenti registrati.

Attualmente, che ci troviamo nel bel mezzo della terza stagione di FantaMaster, abbiamo superato gli 860mila download e gli utenti registrati sono più di mezzo milione.

Il bello è che questi utenti sembrano anche apprezzarla molto, alla luce delle recensioni che stiamo ricevendo e del tempo che spendono all’interno dell’app in media ogni giorno: più di 4 minuti.

Per gli appassionati di metriche possiamo anche dirti qualche numero relativo agli utenti attivi mensili e giornalieri: i nostri MAU (Monthly Active Users) sono circa 350mila mentre i nostri DAU (Daily Active Users) sono circa 150mila.

Per quelli più interessati agli aspetti economici del business, possiamo soltanto dire che in questo primo anno da azienda FantaMaster ha generato un fatturato a sei cifre e che il margine dell’azienda (EBIT) è intorno al 75%.

fantamaster screenshot

RG: Nella famosa chiacchierata, mi accennavi che avete fatto un investimento serio e costante sull’aspetto tecnologico. Avete delle funzionalità in esclusiva, avete sviluppato algoritmi interni che sono degli ottimi asset. Puoi raccontarmi qualcosina in più?

MP: Si, assolutamente! Uno degli aspetti su cui stiamo puntando fortemente è quello di portare un pò di innovazione in un settore “tradizionale” come quello del fantacalcio all’italiana.

Per farlo stiamo sfruttando le fenomenali competenze di Pasquale, che, in tutta onestà, è una delle persone più capaci che abbia mai conosciuto lato tecnico.

Quest’anno per quanto riguarda le novità tecnologiche abbiamo introdotto due funzionalità molto interessanti: il Voto Statistico e l’algoritmo CONSIGLI.

Il Voto Statistico permette di superare le valutazioni soggettive che i giornalisti danno alle prestazioni dei calciatori analizzando in tempo reale i dati relativi alle effettive performance in campo dei giocatori.

Tutta questa analisi viene poi sintetizzata ed espressa in una valutazione che va da 1 a 10 che è quindi oggettiva.

L’algoritmo “CONSIGLI” è una nostra esclusiva che nessuna altra applicazione (o sito web) di fantacalcio possiede. Questo algoritmo permette al Fantallenatore di risolvere ogni dubbio su chi schierare in campo.

Funziona così: il fantallenatore selezionerà i giocatori (di uno specifico ruolo) sui quali ha dei dubbi, dirà all’algoritmo quanti posti in campo ha ancora a disposizione e lancerà l’algoritmo, il quale in pochi millisecondi andrà ad analizzare una serie di statistiche inclusa la difficoltà della partita che ognuno di quei calciatori affronterà in quella giornata. Dopo di che l’algoritmo restituirà come output una classifica che va dal “più consigliato” al “meno consigliato”.

Inoltre ad ogni calciatore verrà assegnato uno speciale “indice di schierabilità” (da 1 a 5) che corrisponde ad una sorta di rating.

Il supporto statistico e numerico è fondamentale, ovviamente poi la decisione finale su chi schierare spetta solo al Fantallenatore!

RG: E ora toglimi una curiosità… vi considerate una startup?

MP: Diciamo che per essere considerati una startup a tutti gli effetti sembrerebbe ci manchi un requisito fondamentale: quello della scalabilità.

Noi però abbiamo ben chiaro come diventarlo a tutti gli effetti anche in relazione a quella che è la definizione convenzionale di startup.

Uno dei primi passi in questa direzione è FantaPremier: la nostra neonata app fresca fresca di pubblicazione sugli store e destinata al mercato estero, in particolare agli appassionati della Premier League.

RG: Voi siete un’azienda bootstrapped ed è una cosa che ammiro sempre tanto. È stata una scelta o una necessità? In futuro cercherete capitali esterni?

MP: A dire la verità fino ad ora non abbiamo sentito la necessità di cercare soldi da finanziatori e fondamentalmente il motivo è uno solo: abbiamo fatturato fin dal principio.

Inoltre, abbiamo sempre cercato di razionalizzare i costi fissi e abbiamo investito tutto ciò che avevamo a disposizione nella maniera più efficiente possibile misurando il ritorno di ogni euro speso.

Ai nostri compensi, finora abbiamo preferito ingaggiare dei collaboratori che ci aiutassero a mantenere alta la qualità del servizio e a trasmettere a tutti i nostri utenti l’idea che il nostro progetto è vicino alle loro esigenze e in costante crescita.

Per il futuro poi tutto è possibile. Sicuramente ad un certo punto del nostro percorso potrebbero servire molti capitali per poter scalare ancora più rapidamente, per cui potremmo valutare l’idea di trovarli all’esterno.

RG: Creare un’azienda senza incontrare il socio di persona sembra folle. Oggi invece è una realtà. Quali sono stati i principali vantaggi e svantaggi di impostare una relazione di questo tipo?

MP: Al giorno d’oggi tutto è possibile. Se si hanno le giuste motivazioni e obiettivi condivisi è assolutamente possibile mettere in piedi un business con soci o collaboratori che stanno a molti chilometri di distanza.

Un ruolo chiave hanno però, a mio avviso, la capacità di sapersi organizzare nel lavoro, la maturità e la serietà delle persone.
Infatti, uno tra i principali vantaggi di lavorare a distanza è che ognuno può farlo da dove vuole: ad esempio io nel mio caso lavoro da casa.

Per molti questo sembra essere un vantaggio, e per molti aspetti senza dubbio lo è: mentre quando stavo in azienda facevo 1 ora di traffico in macchina la mattina e 1 ora nel tardo pomeriggio per tornare, oggi, dopo mezz’ora dalla sveglia sono operativo al 100%.

L’altra faccia della medaglia è che il confronto quotidiano professionale ed umano che di solito si ha con i colleghi in ufficio un pò si perde.

Per quanto strumenti di lavoro come Slack, Google Drive e Skype diano una grossa mano, niente secondo me potrà mai sostituire il confronto di persona. Per cui la scelta è molto soggettiva e, come dicevo prima, molto dipende dalla serietà con cui le persone sanno prendersi la responsabilità del proprio lavoro e dei propri compiti.

RG: Quali sono gli step futuri di FantaMaster? Cosa dobbiamo aspettarci tra 6 mesi? E tra 12?

MP: L’obiettivo principale di FantaMaster è quello di diventare l’applicazione leader per il fantacalcio sul mercato italiano.

Per farlo abbiamo in serbo diverse novità assolutamente inedite nel settore del fantacalcio, ma che siamo certi potranno contribuire a consolidare la nostra posizione sul mercato e ad attrarre nuovi utenti.

Parallelamente vogliamo anche approcciare i campionati esteri. In particolar modo investiremo su FantaPremier che dalle nostre analisi di mercato ha un bacino di utenza potenzialmente enorme dato che la Premier League è seguita pressoché in tutto il mondo.

RG: Per concludere, quali sono i tre consigli che daresti ai ragazzi li fuori che hanno intenzione di buttarsi in un’esperienza imprenditoriale?

MP: Oggi ci sono talmente tante opportunità li fuori che se realmente una persona ha la volontà di fare sicuramente troverà il suo spazio per fare business.

In base alla mia esperienza, i miei 3 consigli sono:

  1. Testa la tua idea sul mercato il prima possibile: se la versione più brutta del tuo progetto dimostra di avere mercato, immagina cosa potrà fare quando avrai la possibilità di investire soldi per farne una versione migliore!
  2. Per fare startup servono sacrificio e disciplina: durante la tua vita imprenditoriale saranno molti i momenti “no” in cui maledirai il giorno di aver iniziato. Ecco, quelli saranno i giorni più importanti in cui dovrai dimostrare di avere realmente la stoffa dell’imprenditore.
  3. Non aver paura di parlare della tua idea agli altri. L’idea in se non vale niente, ma, come dicono gli startupper veri, ciò che conta è l’execution.
    Io però voglio aggiungere un elemento in più: conta molto anche come posizioni il tuo prodotto o servizio sul mercato.
    Trova una nicchia specifica del mercato in cui vuoi entrare e conquistati il tuo posto nella mente dei tuoi potenziali clienti.
    Affermarsi e crescere sarà molto più semplice.

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Chi Sono

raffaele gaito bio

Sono un Growth Coach,
autore, speaker e blogger.
Attraverso il Growth Hacking guido le aziende a migliorare i loro prodotti e i loro processi con l’ausilio dei dati, degli esperimenti e del pensiero laterale.
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