5 miti da sfatare sul Growth Hacking

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Introduzione

Il motivo per cui ci sono molti pregiudizi e opinioni false sul Growth Hacking e la figura del Growth Hacker sta nel picco di notorietà raggiunto da questo argomento negli ultimi anni.

Ormai si sente parlare spessissimo di Growth Hacking in diversi contesti; ed è proprio l’hype, l’entusiasmo, per questo argomento che ha generato una massiccia diffusione di contenuti in rete che non sempre corrispondono a cos’è veramente il Growth Hacking generando confusione su chi è e cosa fa il Growth Hacker.

I malintesi intorno al Growth Hacking sono ancora tanti, ma questi 5 errori sono quelli in cui mi imbatto più spesso. In alcuni casi il modo migliore di spiegare cosa è un argomento, è spiegare cosa non è.

Ecco perché in questo post ti dirò 5 opinioni false sul Growth Hacking.

Il Growth Hacker è un programmatore. Falso.

Vero è, invece, che il Growth Hacking si basa su un approccio multidisciplinare; multidisciplinarietà e Growth Hacking, infatti, vanno a braccetto.

Come ho più volte detto nei miei post, il Growth Hacking è l’intersezione di una serie di discipline e ambiti a volte anche molto diversi tra di loro.

Il Growth Hacker, di conseguenza, deve avere una formazione multidisciplinare che in gergo viene definita “formazione a T”. Chi ha questo tipo di formazione a T, si definisce spesso come multipotenziale e possiede competenze di base (per intenderci, quelle che si definiscono core), corredate dalla conoscenza di altri argomenti a supporto nell’ambito del marketing, del prodotto o della programmazione, che sono di fondamentale importanza.

Se ti ritrovi nella descrizione di chi possiede una formazione a T, è possibile che a questo punto ti starai chiedendo “Come si diventa Growth Hacker?”.

Nel post che ho appena linkato troverai qualche risposta e molti suggerimenti per iniziare.

Il Growth Hacking è un insieme di trucchetti. Falso.

Quante volte mi hai sentito dire la frase: “non esiste una formula magica”?

Anche in questo caso questa è la risposta definitiva a questo falso mito sul Growth Hacking. Se pensi che il Growth Hacking sia una scorciatoia o un modo per avere successo istantaneo, stai sbagliando approccio!

Al contrario, il Growth Hacking è un processo. Uno dei compiti principali del Growth Hacker, infatti, è quello di condurre una sperimentazione rapida e continua sul prodotto e su diversi canali.

Gli esperimenti, come il fallimento, sono una parte fondamentale di questo approccio.

Per fare Growth Hacking non serve budget. Falso.

Anche se molti, forse, speravano di sentir dire il contrario: senza budget non si può fare veramente Growth Hacking.

Il budget serve, proprio come nel marketing tradizionale, quello che cambia è il modo in cui viene allocato.

Mentre tradizionalmente tutto il budget a disposizione viene allocato su una singola campagna, con il Growth Hacking viene spezzettato in tanti mini budget e distribuito su diversi esperimenti con lo scopo di trovare la strada vincente su cui investire poi il budget grosso.

Il Growth Hacking è adatto solo alle startup. Falso.

Se è vero, come spesso dico, che il Growth Hacking è un mindset allora si dire che può essere applicato a diverse attività.

Spesso mi chiedono se è possibile fare Growth Hacking nelle PMI; la risposta è assolutamente sì: tutte le aziende hanno bisogno di crescere!

Oggi, infatti, non solo le startup, ma anche le corporate e le PMI sperimentano il Growth Hacking, avendo al proprio interno un team dedicato all’attività di sperimentazione continua.

Per aziende di più piccole dimensioni come le PMI potrebbe essere più facile iniziare utilizzando risorse condivise, cioè investendo una piccola percentuale del tempo del team su task di Growth Hacking.

Se vuoi approfondire questo tema ti consiglio il post dove spiego come creare un team di growth o vedere questo talk dove ne parlo.

Il Growth Hacking serve solo in una fase. Falso.

Spesso si pensa che il Growth Hacking serva solo in una fase, in particolare in quella iniziale (questo pregiudizio è anche alla base del falso mito precedente: il Growth Hacking è adatto solo alle Startup).

Chi la pensa così non ha colto la vera finalità del Growth Hacking: la crescita.

Tutte le aziende hanno bisogno di crescere e soprattutto di crescere sempre. Ecco perché il Growth Hacking interviene in ogni fase di crescita dell’azienda; a cambiare sono le metriche su cui il Growth team dovrà lavorare in base alla fase di vita dell’azienda o del prodotto.

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