Torna Appathon, hackaton di Unicredit

Unicredit Hackaton Appathon

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Anche quest’anno Unicredit ha organizzato una due giorni di hackaton dedicati al mondo del Fintech. In particolare, quest’anno, il tema sarà quello dei pagamenti digitali. Si svolgerà in contemporanea in Italia, Germania e Austria.

Salto la parte dove ti spiego che cos’è un hackaton. Se segui questo
blog ci sono molte probabilità che tu sia uno startupper o uno
sviluppatore. In entrambi i casi mi auguro tu sappia cos’è un hackaton 😉

Dove e quando?

L’edizione italiana dell’evento si svolgerà il 7 e 8 Novembre nel suggestivo Unicredit Pavillon a Milano (vedi foto cover). Ti puoi candidare direttamente dal sito dell’evento dove ci sono informazioni dettagliate sulle modalità di partecipazione, i premi in palio, la giuria e il regolamento completo.

Inoltre, sulla pagina Facebook dell’evento vengono postate informazioni con cadenza periodica e in molti si stanno già organizzando per formare dei team e iniziare a ragionare su potenziali idee da sviluppare.

A chi è rivolto?

Come ogni hackaton che si rispetti la partecipazione è aperta a figure molto eterogenee tra di loro. Oltre, ovviamente, alla necessità di avere sviluppatori in un team, un contest del genere è adatto anche a chi si occupa di user experience, design e marketing.

Ovviamente, essendo un hackaton legato al tema finanziario e, in particolare, ai pagamenti digitali, è consigliabile essere abbastanza pratici dell’argomento. Inoltre, considerando che le ore dedicate allo sviluppo vero e proprio sono solo 24, io consiglierei di prepararsi prima e arrivare con un’idea ben precisa da sviluppare. In contesti come questi è fondamentale ottimizzare i tempi e, sinceramente, credo sarebbe molto complesso trovare un’idea da zero con un gruppo di persone appena conosciute e poi svilupparla in tempo.

Perché partecipare all’hackaton?

Credo che gli hackaton siano un ottimo esercizio da parecchi punti di vista: ti permettono di focalizzarti sull’idea; ti costringono a lavorare solo su un MVP; ti forzano a formare un team velocemente; ecc.

Nel caso di Appathon le motivazioni sono molteplici, ma se dovessi sceglierne tre direi:

  1. I premi: chi mi conosce sa cosa penso delle competizioni dove si vincono targhette e pacche sulle spalle. Appathon è uno dei pochi hackaton ad offrire ai vincitori anche dei premi in denaro. Nel regolamento dell’evento è inoltre specificato che ci saranno diversi premi extra messi in palio dai partner: stage; corsi; licenze software e altro.
  2. L’innovazione: mi fa molto piacere leggere che una banca (che nell’immaginario startupper è il dinosauro per eccellenza) mette a disposizione dispositivi wearable per lo sviluppo e si aspetta di vedere app per Apple Watch e Samsung Gear! Oltretutto, per la prima volta in assoluto, saranno messe a disposizione le API della banca (ovviamente in una modalità sandbox) per tutta la durata dell’hackaton.
  3. La scorsa edizione: molti eventi di questo tipo sono fini a se stessi e raramente le idee sviluppate trovano poi applicazioni pratiche. È, quindi, interessante vedere che dall’edizione 2014 dell’appathon è nata Prelievo Smart (prelievo dall’ATM senza carta, usando un QR code) che in seguito è stata realizzata concretamente.

Ti ricordo che le iscrizioni scadono il 25 ottobre e che bisogna formare un team (da 3 a 5 persone) e applicare direttamente sul sito dell’evento.

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